Quotidiano | Categorie: Sanità

Tumori, Veneto regione d'eccellenza nella ricerca sui marcatori biologici

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 22 Aprile 2013 alle 14:50 | 0 commenti

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Regione Veneto - Per scoprire un tumore in anticipo anche rispetto ai più sofisticati macchinari radiologici e per determinarne con assoluta precisione le caratteristiche, così da rendere le cure più incisive e meno impattanti sul paziente, la scienza medica ha oggi a disposizione una nuova "arma" nei marcatori biologici di tumore, sostanze prodotte dai tessuti tumorali, che si misurano nel sangue o in altri liquidi biologici, come le urine.

Sono prodotti anche da tessuti normali, ma quando si sviluppa un cancro essi si modificano in quantità e in struttura così che, cercando tali sostanze, si ottengono informazioni preziose per la diagnosi e il trattamento del tumore. All'avanguardia in questo tipo di ricerca c'è il Centro Regionale Veneto Biomarcatori dell'Uss 12 Veneziana diretto dal dottor Massimo Gion che, alla presenza dell'assessore alla sanità Luca Coletto e del direttore generale dell'Ulss 12 Giuseppe Dal Ben, ha presieduto un tavolo tecnico nazionale al quale partecipano le Regioni Campania, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Marche, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige e Umbria, rappresentative di 43 milioni di abitanti, pari al 70,9% della popolazione nazionale. "Questo - ha detto Coletto - è un tavolo costruito a livello nazionale in sede di coordinamento delle Regioni, che ci rende orgogliosi di poter mettere a disposizione di tutti una nostra eccellenza in uno dei settori della medicina che più preoccupa le persone e più impegna i ricercatori. Il cammino non è breve, ma questa ricerca promette molto bene, sia per l'individuazione precoce del male, sia per la sua cura, e soprattutto guarda con occhio attento alla qualità della vita del malato che, attraverso l'utilizzo dei biomarcatori, può essere curato più incisivamente tarando le terapie sulle caratteristiche della neoplasia che l'ha colpito e meno invasivamente, perché così è possibile misurare dosaggio, tempi e tipologia delle cure, riducendo al minimo gli effetti collaterali sgraditi che purtroppo ci sono". Il Tavolo, insediato nel settembre scorso, ha affrontato in questa seduta il delicato aspetto dell'appropriatezza intesa come corretto utilizzo quali-quantitativo di questo strumento di ricerca, che incide non solo sui costi, ma anche sulla salute dei pazienti. L'inappropriatezza per difetto, infatti, causa un livello di assistenza inferiore a quanto possibile; quella per eccesso induce costi inutili (valutati attualmente in non meno di 60 milioni di euro l'anno a livello nazionale) e determina per i pazienti effetti negativi, come spreco di tempo e ansia, nonché potenziali rischi per interventi diagnostici invasivi non necessari. Il Tavolo ha dato avvio a 4 azioni molto significative: la definizione di un intervento normativo per il contenimento delle prescrizioni; una ricognizione dei PDTA esistenti; un lavoro sui sistemi informatici delle strutture sanitarie per ridurre la ripetizione dei non necessari; la messa a punto di una metodologia di ricognizione dell'appropriatezza da utilizzare in alcune Regioni, a cominciare dal Veneto. I biomarcatori e il loro appropriato utilizzo sono fondamentali sia per la cura, perché permettono di personalizzare la terapia, sia nella prevenzione, in quanto consentono di selezionare per successivi approfondimenti diagnostici le persone con un maggior rischio di sviluppare un tumore. Esempi noti a tutti sono il sangue occulto nelle feci per il cancro del colon e lo studio del papilloma virus per il cancro del collo dell'utero.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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