Trissino, inquinamento da Pfas. I cittadini: "I media esagerano. Le sostanze nocive ci sono ovunque"
Giovedi 2 Marzo 2017 alle 17:36 | 0 commenti
La questione delle sostanze chimiche Pfas, le nocive perfluoralchiliche che inquinano le acque continua a tormentare cittadini, agricoltori, allevatori e lavoratori. Fra i lavoratori della Miteni, la multinazionale chimica di Trissino, troviamo pareri diversi. "Lavoro qui da un decennio e il problema delle basi chimiche nocive c'è sempre stato - afferma un lavoratore che ha voluto restare anonimo -. Ma molte persone non considerano che le stesse sostanze che noi trattiamo sono presenti anche in alcune pentole antiaderenti e in chissà quali altri oggetti che abbiamo nelle nostre case e usiamo quotidianamente. E poi, se da noi, In Italia, per molti anni sono mancate delle regole per la lavorazione di queste sostanze, mi chiedo se, ad esempio, tutte le aziende cinesi che producono abbigliamento o altro siano in regola o commercino sostanze prive di Pfas".
"Si dice che noi addetti siamo più esposti alle sostanze nocive, ma non mi licenzierei mai da Miteni - afferma un altro lavoratore - sia perchè non saprei dove trovare un altro lavoro di questi tempi, sia perchè sono convinto che sostanze nocive ce ne siano comunque dappertutto. I media esagerano, parlano troppo delle Pfas che maneggiamo e creano allarmismo in più".
Per quanto riguarda l'acqua da bere, Amelia, 52 anni afferma: "non credo alla storia che l'acqua che beviamo possa essere inquinata solo ora. Chissà da quanto tempo lo è e magari ne abbiamo bevuta senza saperlo. Credo che anche se chiudessero lo stabilimento Miteni non sarebbe risolto del tutto il problema delle falde acquifere vicine alla fabbrica. Ci sarebbe ancora tanto da bonificare".
"Sono una donna incinta - affema Anna, 30 anni - e abito nella cosiddetta "zona rossa". Mi è stato detto che dal 2013, quando la Miteni ha applicato i primi filtri e adottato misure di sicurezza, i rischi di patologie neonatali sono diminuiti. Non sono preoccupata per il mio bambino. Credo che i media abbiano dato un peso eccessivo alla notizia".
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