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Tribunale di Bassano, Savio: «Né risparmio né efficienza. Ecco i dati»

Di Marco Polo Lunedi 13 Agosto 2012 alle 23:45 | 0 commenti

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«Siamo letteralmente sconcertati dal comportamento del governo che ha disatteso i pareri del Parlamento che lo aveva delegato a predisporre la riforma. Si tratta di uno sconquasso dei poteri dello Stato che non trovo giustificabile. Vedremo, per noi la battaglia non è finita. È chiaro che a questo punto partiranno i ricorsi alla corte Costituzionale sia nei confronti della legge delega sia nei confronti del decreto che è in palese eccesso di delega».

È un fiume in piena Francesco Savio, presidente dell’ordine degli avvocati della città del Grappa, ma la sua disamina è illuminante. «La riforma non porterà risparmio né farà aumentare l’efficienza della giustizia».

Il ministro Severino, spiegando i motivi della sua scelta in sede di Consiglio dei ministri, ha sottolineato come preservare dalla scure della spending rewiew i palazzi di giustizia di Bassano del Grappa e Chiavari (dove sono appena stati spesi rispettivamente 12 e14 milioni di euro per completare le nuove sedi) avrebbe comportato feroci critiche da parte dei rappresentati di quei territori il cui tribunale sarebbe stato soppresso. Strana obiezione visto che tra regola del tre (almeno tre tribunali per corte d’appello), numero di cittadini superiore a 363 mila, zone ad alta concentrazione mafiosa, almeno 20-28 giudici, ecc, di criteri per salvaguardare questa o quella specificità ne erano già stati utilizzati parecchi: «L’idea che mi sono fatto è che il risultato scritto nel decreto fosse già stato stabilito a priori e che il passaggio parlamentare non sia stato altro che una burla. Anche perché sostenere espressamente che Bassano e Chiavari non debbano venir salvati per non fare delle eccezioni mi sembra una boutade, la definirei una stupidaggine se non fosse stata partorita da un professore universitario. Non c’è nessun collegamento con altri visto che quello veneto e quello ligure, oltre a quello di Castrovillari che è rimasto in funzione della presenza malavitosa, sono gli unici due tribunali ad avere una struttura di recente realizzazione. Chi e in che termini avrebbe potuto obiettare su una decisione a favore di questi due tribunali?».

 

Riforma senza senso. È quello che emerge dall’analisi di Savio. Leggere per credere, nelle parole dell’avvocato bassanese non c’è ombra di facile propaganda politica: «Siamo di fronte ad una riforma che cancella 31 tribunali e da questa operazione lo Stato va a risparmiare 50 milioni di euro. Ma nello stesso tempo, con la stessa riforma, il Paese spreca oltre 25 milioni non utilizzando due strutture appena terminate. Eppoi ci rendiamo conto di che inezia sono 50 milioni di euro per una nazione come l’Italia dove in questi giorni sono stati tagliati 280 milioni in dotazione alle auto blu? Per un risparmio così irrisorio per lo Stato (nel caso di Bassano si parla di 400 mila euro/anno di minori costi) cittadini, imprese e lavoratori ne spenderanno almeno tre o quattro volte tanto. Questo significa che non è la spendine rewiew il vero movente di questa riforma. E nemmeno la ricerca di una maggior efficienza del sistema giudiziario. Senza andare troppo lontani vediamo che il Tribunale di Vicenza, che ha già dimensioni consistenti, ha mediamente tempistiche che vanno dalle due alle tre volte quelle del Tribunale di Bassano del Grappa. Ebbene con l’entrata in vigore del decreto verranno creati tre mostri burocratici da oltre 800 mila persone e parlo dei tribunali di Vicenza, Padova e Treviso. Per non parlare di Venezia. Inoltre le strutture esistenti in questi capoluoghi non sono in grado di mettere immediatamente a disposizione i locali per ospitare i tribunali o sedi staccate che devono essere accorpate, quindi saranno necessari cospicui investimenti per risistemare le strutture in base alle nuove esigenze. Per rimanere nel caso specifico: il Tribunale di Vicenza non è in grado di ospitare quello di Bassano, punto e basta. Non lo dico io, agli atti c’è il parere del sindaco Variati, dell’assessore ai Lavori Pubblici, ecc. Da queste semplici constatazioni ci accorgiamo che le principali ragioni per le quali è stato approvato questo decreto non sussistono, non stanno in piedi: non si ottengono né risparmi né maggior efficienza. Il caso Veneto dimostra quanto questo decreto sia sbagliato».

 

Schiaffo al Nord. Continua la sua disamina Savio. Si rende conto che il momento è delicato e non intende tralasciare nulla. Ad esempio contesta la visione del CSM (consiglio superiore della magistratura) che chiede tribunali con dotazione di 35-40 giudici: «A mio giudizio il numero ideale di magistrati assegnati ad ogni Palazzo di Giustizia è di 20 unità, cifra che consente di creare le sezioni specializzate. È stato, infatti, dimostrato che la produttività tra 28 magistrati (criterio base utilizzato nella legge delega) e 20 è la medesima. Inoltre oltre la soglia dei 20-25 giudici la governabilità della giustizia cala drasticamente perché nei numeri alti c’è sempre la possibilità di “tirare indietro”: il caso di Bassano è emblematico visto che con 9 magistrati, dove nessuno può permettersi il lusso di lavorare con il freno a mano tirato, anche se non ci sono sezioni specializzate, i tempi per una sentenza sono tra i più brevi d’Italia». Altro sassolino dalla scarpa, corredato da cifre, parte dalla constatazione che gli unici tribunali salvati dalla chiusura si trovino al Sud. E a favore della sua analisi porta degli esempi concreti: «Quando sostengo che la decisione su quale tribunale salvare e quale chiudere era già stata presa mi baso sul fatto che con il criterio del numero minimo di magistrati si è scelto di preferire una fetta cospicua di Paese. Soffermandoci sul Veneto riscontriamo un rapporto tra magistrati e cittadini di 1 ogni 20 mila. In Calabria il rapporto è di 1 a 7 mila. Ciò significa che se Bassano si fosse chiamato Bassano Calabro, con una popolazione di 200 mila abitanti, avrebbe avuto i 20 magistrati necessari ad evitarne la chiusura. Su questo Zaia ha ragione e spero che il governatore ci segua in questa battaglia perché si tratta proprio di una presa in giro perpetuata ai danni del Nord. L’intervento dell’on. Bitonci («del Tribunale di Bassano non me ne frega un c…. » aveva dichiarato il parlamentare cittadellese dopo il parere della Commissione Giustizia del Senato che proponeva l’accorpamento di Cittadella a Bassano ndr)? Si sta preparando alla campagna elettorale per la poltrona di sindaco di Padova. Queste dichiarazioni di chiaro stampo campanilistico si commentano da sole. Però palesando scarsa unità anche in queste battaglie che dovrebbero veder tutti i veneti dalla stessa parte non facciamo altro che fare un’assit a Roma».

 

Movente. Il presidente degli avvocati del bassanese si è anche fatto un’idea del motivo per cui questa riforma che non porterà né a maggior efficienza né ad una riduzione dei costi è stata promulgata: «Ritengo che i motivi seguano ragionamenti prettamente di peso politico. Pochi tribunali significa aumentare il peso politico della magistratura perché fornisce maggiori capacità da parte CSM nel dare input ai responsabili dei vari uffici. La magistratura è da più di 30 anni che cerca di arrivare a questo obiettivo. Ma non è finita perché verrà messa in discussione la regola del 3 e presto verranno aggiunti alla lista dei tribunali da sopprimere tutti quelli che hanno sede in città che non saranno più capoluoghi di provincia. In seguito si passerà alle Corti d’appello. La cosa scandalosa è che si mira a ridurre gli uffici che danno giustizia e questa riduzione darà solo maggior potere al sistema giudiziario».

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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