Trasporto sanitario, Sandri: concorrenza sleale per nostre aziende
Giovedi 31 Marzo 2011 alle 22:32 | 0 commenti
Sandro Sandri, consigliere regionale Lega Nord - "Oggi la LR 22/02 concede di operare ad Enti non certificati in Veneto e perciò di dubbia qualità ". Il consigliere leghista presenta una mozione alla Giunta in vista delle prossime gare d'appalto.
"Con la normativa oggi vigente in Veneto, c'è il rischio concreto di perdere posti di lavoro e di danneggiare il mondo del volontariato. Molte Usl, che nei prossimi mesi dovranno andare al rinnovo dei servizi di trasporto su ambulanza (oggi spesso resi con contratti scaduti e in regime di sostanziale prorogatio), potrebbero infatti trovarsi ad assegnare gli appalti ad aziende da fuori regione che propongono costi inferiori. Queste aziende, non avendo conseguito in Veneto l'autorizzazione all'esercizio dell'attività né il riconoscimento dell'equipollenza del titolo, non opererebbero secondo standard qualitativi certi che le nostre "Croci" invece garantiscono da anni".
Il consigliere regionale leghista Sandro Sandri lancia l'allarme su una carenza all'interno della LR 22/02, attualmente priva di un procedimento di verifica delle autorizzazioni al trasporto sanitario in possesso di aziende provenienti da altre regioni e senza sede in Veneto. Queste stesse aziende, nel caso di aggiudicazione degli appalti futuri per il trasporto su ambulanza, potrebbero fornire alle Usl servizi di qualità non certificata secondo standard veneti, "cosa - secondo Sandri - che andrebbe a compromettere in primis le prestazioni all'utenza". Per questo il consigliere leghista annuncia di aver presentato una mozione che impegna la Giunta "a mantenere una elevata qualità a tutela di pazienti e utenti, e di tutelare gli Enti veneti i quali potrebbero trovarsi ad operare in una situazione di disparità dovendo garantire, per effettuare la stessa attività , standard più alti e quindi più impegnativi dal punto di vista economico e organizzativo".
La situazione attuale vede gli Enti veneti che si occupano del trasporto sanitario (per esempio le "Croci") operare con contratti datati, scaduti da tempo e soggetti a diverse proroghe da parte delle Usl. Molte delle quali, prossimamente, dovranno andare a rinnovo dei contratti stessi, aprendo bandi di gara sulla vigente legge 22/02 che però difetta di una procedura per equiparare i requisiti autorizzatori rilasciati da altre Regioni a quelli veneti (tra cui formazione del personale, caratteristiche delle attrezzature, dotazione dei mezzi impiegati, sede operativa sul territorio). "In questo modo - spiega Sandri - non c'è garanzia degli standard qualitativi effettivamente erogati, con la possibilità che siano inferiori a quelli attuali. E' necessario pertanto che la Giunta regionale deliberi per chiunque voglia operare in Veneto il possesso degli stessi standard qualitativi già richiesti alle nostre aziende".
Sandri respinge però ogni possibile "accusa" di protezionismo sanitario: "Ogni Usl è tenuta a garantire il miglior servizio agli utenti, e questo si può ottenere solo se i titoli autorizzatori sono rilasciati in Veneto o equipollenti ai nostri nei requisiti qualitativi. E' intollerabile che le aziende venete di trasporto sanitario, che hanno sempre operato su standard qualitativi elevatissimi e perciò più onerosi, possano risultare svantaggiate in una gara a ribasso col rischio di offrire servizi scadenti e in mano ad enti di professionalità non equipollente alla loro. Considerando poi il fatto che attorno alle nostre aziende di trasporto opera un mondo ricchissimo di volontariato anche giovanile, che rischia di andare perduto".
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