Trasporto pubblico, Fracasso: Veneto fanalino di coda
Sabato 18 Dicembre 2010 alle 15:50 | 0 commenti
Stefano Fracasso, Partito Democratico - A rischio il diritto alla mobilità . Il commento del consigliere regionale Pd ai tagli annunciati dalla Regione. Le cifre del rapporto di Legambiente: Veneto maglia nera degli investimenti
"I minacciati tagli al sistema del trasporto pubblico regionale rappresentano un colpo durissimo alla continuità di un servizio essenziale. Il trasporto pubblico locale si regge su due pilastri: il trasporto pubblico su gomma e quello ferroviario. I tagli sul primo si aggiungeranno al quadro già al limite del secondo". È il giudizio di Stefano Fracasso, consigliere regionale del Pd Veneto, sui tagli al trasporto pubblico locale preannunciati dalla Regione Veneto.
"Il Veneto - spiega Fracasso - come dimostra anche il rapporto di Legambiente Pendolaria 2010, è già il fanalino di coda a livello nazionale, per livello di investimenti procapite, nel campo del trasporto ferroviario. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. E per il futuro c'è in vista un ulteriore peggioramento. Legambiente stima nel 42.6% il calo delle risorse disponibili in Veneto per il trasporto su rotaia. E dire che il Veneto, già nel 2010, ha stanziato per il trasporto ferroviario dei pendolari appena lo 0.04% del proprio bilancio. È il dato peggiore di tutte le regioni d'Italia. La Lombardia stanzia lo 0.43%, la Toscana lo 0.56%, l'Emilia lo 0.28%, il Piemonte lo 0.12%. Dal 2003 al 2010, il Veneto ha investito in infrastrutture stradali quasi il 94% della spesa per infrastrutture e appena il 6% per quelle ferroviarie. I disservizi subiti dai 140 mila pendolari veneti nascono da questa scelta, che, come nota Legambiente, ha portato nel 2010 a stanziare per il trasporto dei pendolari quanto per il sostegno culturale ai Veneti nel mondo".
"Con i tagli lineari applicati anche al comparto del trasporto su gomma - osserva il consigliere regionale del Pd - l'offerta complessiva per cittadini, studenti e lavoratori, rischia di essere ulteriormente ridimensionata. Un'area metropolitana come quella veneta dovrebbe seguire una rotta inversa e garantire più investimenti su questo fronte, anziché maggiori tagli. In gioco c'è il diritto alla mobilità , che tra mancati investimenti passati e tagli odierni, rischia di diventare sempre meno concreto".
Link al rapporto Pendolaria 2010 di Legambiente
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