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Tracciabilità del luxury made in Italy, occasione di business in Sudafrica

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 12 Luglio 2013 alle 22:25 | 0 commenti

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Made in Vicenza - Incrementare il business del luxury made in Italy in Sudafrica grazie ad un sistema trasparente di tracciabilità dei prodotti. E’ il tema emerso nel corso del convengo “Non è tutto oro quello che luccica – Sudafrica&Italia – Tracciabilità e Best Practices”, svoltosi oggi venerdì 12 luglio presso la Camera di Commercio di Vicenza.

L’incontro è stato organizzato e promosso da Made in Vicenza in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Sudafricana e il Laboratorio Saggio Metalli Preziosi della CCIAA di Vicenza.

«In Italia ci sono 200 mila imprese che esportano, ma solo 11 mila lo fanno con continuità. E’ fondamentale, soprattutto in questo momento di crisi, aiutare le altre 190 mila aziende a dedicarsi all’export con maggiore costanza», ha dichiarato Filippo De Marchi, Presidente di Made in Vicenza, che ha continuato: «Per poter affrontare il mercato internazionale occorre tuttavia una preparazione adeguata e soprattutto risulta fondamentale l’informazione. Questo convegno intende offrire un contributo informativo alle aziende vicentine del settore orafo, su un tema importante, quello della tracciabilità, da poter mettere a frutto in un Paese molto attrattivo come il Sudafrica».

Il convegno rientra nell’ambito del progetto cofinanziato da Unioncamere sulla tracciabilità volontaria dei metalli preziosi e del settore fashion, denominato “TF – Traceability & Fashion”. La Dott.ssa Alessandra Vittoria, Direttore di Unionfiliere, ha evidenziato le importanti ricadute economiche di un progetto che mira in primo luogo a creare trasparenza e fiducia tra produttore e consumatore. La possibilità di tracciare e certificare l’italianità di tutti i pezzi della filiera costituisce infatti un valore aggiunto per i prodotti luxury made in Italy, soprattutto in riferimento a paesi emergenti, come il Sudafrica, che si stanno aprendo al mercato dei beni di lusso e che prestano sempre più attenzione ad informarsi su provenienza, storia e qualità dei prodotti esteri.  

 

Durante il convegno è stata inoltre lanciata l’iniziativa promossa da Made in Vicenza dell’incoming di buyers sudafricani a Vicenza, previsto per il prossimo ottobre, che si propone di creare occasioni di business per le aziende vicentine del settore oro e fashion in Sudafrica. Proprio i valori di trasparenza e fiducia garantiti dalla tracciabilità posso costituire un plus anche e soprattutto in termini di sviluppo di business nei paesi del così detto BRICS.

 

A questo proposito, la Dr.ssa Mariagrazia Biancospino, Segretario Generale della Camera di Commercio Italo-Sudafricana, ha presentato una panoramica sulle opportunità di business per le aziende vicentine nel mercato sudafricano. Il Sudafrica, porta di accesso all’intero continente, presenta un’economia caratterizzata da standard simili a quelli che si possono ritrovare nelle economie mondiali più sviluppate. Nel 2012 il Pil ha segnato una crescita del 2,7% e una crescita dei consumi del 4%. Si prevedono grandi margini di crescita nell’arco dei prossimi 10 anni per il reddito procapite, con un conseguente aumento del potere d’acquisto della classe media. L’Italia è all’undicesimo posto dei paesi esportatori in Sudafrica, ma con una crescita dal 2011 al 2012 del 7,8%.

 

Le caratteristiche della tracciabilità e le modalità per ottenerla sono state illustrate dal Dott. Elio Poma, Direttore Tecnico del Laboratorio Saggio Metalli Preziosi della Camera di Commercio di Vicenza. Si tratta di un sistema volontario e condiviso delle Camere di Commercio italiane, che si rivolge a più filiere tra cui quelle dell’oro e della moda. Per ottenere la certificazione le aziende devono disporre di un sistema organizzativo e documentale che dimostri l’origine territoriale di tutte le fasi di lavorazione del prodotto. Devono inoltre sottoporsi ai controlli effettuati dai tecnici competenti del Sistema Camerale, che prevedono verifiche tanto agli impianti produttivi quanto alla documentazione inviata dalle aziende. Dopo la verifica che l’origine di tutte le fasi di lavorazione, compreso il design, ha origine in Italia può essere applicata l’etichetta di tracciabilità.

Per maggiori informazioni sull’attività di Made in Vicenza: www.madeinvicenza.it

 

Leggi tutti gli articoli su: Made in Vicenza, Sudafrica

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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