Grillo il 24 maggio a Piazza dei Signori
Domenica 31 Marzo 2013 alle 12:14 | 5 commenti
Mano a mano che si avvicinerà la data del 26 maggio, che con quella del 27 mattina sarà riservata a scegliere chi governerà Vicenza per i prossimi 5 anni, aumenteranno a dismisura analisi e valutazioni sul voto che daranno i vicentini e sui vari calcoli in corso abbiamo fatto qualche valutazione qualche giorno fa. Tutti ragionano in termini di Achille Variati che, nel caso ora più probabile che si vada al ballottaggio, attende al varco chi la spunterà come sfidante tra la (ex?) potente Manuela Dal Lago e Liliana Zaltron, candidata non senza traumi dal Movimento 5 Stelle al posto della fino ad allora papabile Laura Treu.
Ma nessuno, forse a torto, considera l'ipotesi che il tavolo possa essere ribaltato e che il mix di protesta che anima i fan del Movimento 5 Stelle si sposi col loro inserimento nelle istituzioni, testimoniato dall'aver costretto a livello nazionale al non accordo Pd e Pdl e dalla conseguente approvazione da parte di Beppe Grillo della decisione di Giorgio Napolitano di legittimare intanto il governo Monti («il parlamento può legiferare anche senza un nuovo governo» sostiene da tempo il M5S) e di affidare a due commissioni il compito di ... prendere tempo in attesa o di un inciucio che spalancherebbe le porte al trionfo grillino o di non si sa bene cosa se non il varo di un programma da approvare punto per punto in parlamento. Come vuole Grillo...
Se quel mix diventasse il faro della vita politica nazionale chi meglio di Liliana Zaltron, la grillina tutta casa e banca in formato gazebo-borghese nel rispetto del perfetto stile vicentino, poco propenso alle rivoluzioni, potrebbe incarnarlo a Vicenza?
A livello nazionale, poi, i tre poli erano al loro interno coesi, mentre a Vicenza sono spappolabili o, almeno, friabili due di questi, quello intorno Dal Lago, poco amata dai sartoriani ma anche dalla nuova Leghina (non ce ne vogliano gli amici in verde, ma ora il loro partito è ridotto così dai proclami non rispettati),  e l'altro che fa capo ad Achille, i cui membri di Giunta e i cui grandi elettori del Pd (Lazzari e Rolando, tanto per fare due nomi e farci capire) hanno deciso di non candidarsi soprattutto perché stanchi di sopportare il peso delle loro cariche e dei loro ruoli senza però poter dire neanche "ni" ai voleri monolitici del sindaco uscente.
La freddezza intorno a Dal Lago e la separazione in casa dei coniugi obbligati di Variati potrebbero portare la soglia del primo posto intorno al 35%. Lì la Zaltron ci può arrivare. A fatica, ma il ribaltone potrebbe non essere una pura ipotesi di scuola sfruttando il più classico dei "divide et impera". Lo sanno anche Variati e Dal lago, ma lo sa anche e soprattutto Beppe Grillo che il giorno della chiusura della campagna elettorale riempirà di sicuro di nuovo Piazza dei Signori.
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