Opinioni | Categorie: Musica

Tornano le band degli anni Novanta

Di Enrico Soli (caporedattore) Martedi 20 Aprile 2010 alle 23:14 | 0 commenti

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Tornano le band degli anni Novanta. Doveva succedere prima o poi. E allora eccole, di nuovo in pista dopo un decennio di silenzio, magari solo per qualche giorno, per un album o un tour. Gruppi che nella prima metà dei Novanta hanno venduto milioni di dischi e che i media avevano raggruppato per comodità sotto l'etichetta di "grunge". Spariti di scena i Nirvana per ovvi motivi, gruppi come Alice in Chains, Stone Temple Pilots, Soundgarden, Kyuss e Smashing Pumpkins hanno continuato a darci dentro con bella musica per un altro paio d'anni, per poi scivolare più o meno repentinamente verso la fine o l'inizio di altre esperienze.

Nello stesso periodo un'altra band storica degli anni Novanta come i Faith No More chiudeva la sua cavalcata ultradecennale. Caso a parte quello dei Pearl Jam, che nel tempo hanno continuato a sfornare dischi e a suonare dal vivo.


Gli anni Zero
Dave Grohl (Foto King Sarah)Cosa è successo a queste band negli anni Zero? Innanzitutto le loro etichette hanno raschiato il fondo del barile pubblicando per ogni gruppo una o più raccolte "the best of" o "greatest hits". Dave Grohl dalle ceneri dei Nirvana ha saputo imporsi con i Foo Fighters, gruppo diventato mainstream dopo qualche anno. Chris Cornell ha lavorato con gli Audioslave prima di concentrarsi su una carriera solista caratterizzata da musica lontanissima da quella prodotta con i Soundgarden. Billy Corgan ci ha provato sia come solista che in gruppo, con risultati artistici comunque deludenti rispetto al suo glorioso passato.
La cosa migliore l'ha fatta Josh Homme dopo la fine dei Kyuss: ha dato vita ad una band originale come i Queens of the Stone Age, gruppo che ha riscosso un bel successo tra il 2002 (anno di pubblicazione "Songs for the Deaf", unanimemente riconosciuto come uno degli album più importanti del decennio, un lavoro al quale ha partecipato anche Grohl come batterista) e il 2007. Poi Homme, e lo stesso Grohl, hanno preferito continuare a suonare lanciando i Them Crooked Vultures (con disco nel 2009). Mike Patton ha fatto di tutto (Tomahawk, Peeping Tom, Fantomas e molti altri progetti) tranne che produrre nuovo materiale per i Faith No More.


Il ritorno
Billy CorganNon stupisce che, dieci anni dopo l'inizio del declino, a rilanciare la compagnia sia stato Corgan, uno degli ultimi ad aver mollato il colpo con gli Smashing Pumpkins (l'annuncio nel mese di maggio del 2000, lo scioglimento pochi mesi dopo a fine tour) e il più produttivo tra i musicisti citati. È della fine del 2006 la notizia che Corgan avesse appena riformato i Pumpkins per un nuovo disco. Il disco in questione, "Zeitgeist", esce nell'estate del 2007. Non è un capolavoro come i vecchi "Siamese Dream" o "Mellon Collie", ma non è neanche troppo malvagio. Quindi, e siamo nel 2008, tocca agli Stone Temple Pilots, tornare a suonare dai tempi del deludente "Shangri La De Da" (estate 2001). Stanco dell'esperienza con i Velvet Revolver (due dischi tra il 2004 e il 2007), Scott Weiland rimette insieme la band di origine per alcuni spettacoli estivi nel 2008, ma in cantiere c'è anche un nuovo album. Il 2008 è anche l'anno in cui si ripresentano i The Verve di Richard Ashcroft, band di punta del brit pop anni Novanta. Da solista Ashcroft ha realizzato tre bei dischi, ma è rimasto lontano anni luce dallo straordinario successo mondiale raccolto con il gruppo di "Urban Hymns" nel periodo 1997-98. E a nulla è servito ricomporre la band nel 2007 e pubblicare un nuovo disco l'anno successivo ("The Forth", nell'agosto del 2008, album senza infamia né lode), visto che poco dopo i ragazzi inglesi hanno annunciato un nuovo scioglimento (il precedente risaliva all'aprile del 1999). E arriviamo così al 2009, l'anno in cui anche i Faith No More dell'iperattivo Mike Patton, scioltisi nell'aprile del 1998, trovano il tempo di rimettersi insieme per un tour e per pubblicare l'ennesima inutile raccolta di vecchi successi. Nel 2009 realizzano invece un nuovo disco, pur privi del cantante Layne Staley (deceduto come Kurt Cobain il 5 aprile, ma del 2002, cioè otto anni dopo Cobain), gli Alice in Chains di Jerry Cantrell. Quest'ultimo, dopo alcune esperienze, anche discrete, da solista, arruola il cantante Willian DuVall e il 29 settembre 2009 pubblica un buon album intitolato "Black gives way to blue". Da notare che l'ultimo lavoro in studio degli Alice in Chains risaliva addirittura al 1995. Appena nove giorni prima, cioè il 20 settembre 2009, i Pearl Jam hanno messo sul mercato il disco "Backspacer", il nono in studio della loro ventennale carriera senza cedimenti. I Soundgarden annunciarono il loro scioglimento ancora il lontano 7 aprile 1997. Tra i primi a mollare, sono anche gli ultimi della compagnia a tornare in sella. Per il momento non sono previsti dischi, ma sempre nel mese di aprile, quindi a tredici anni esatti di distanza dallo scioglimento, Chris Cornell e soci hanno annunciato che ad agosto suoneranno dal vivo a Lollapalooza. Questo 2010 rimarrà quindi un anno eccezionale per le band rock degli anni Novanta visto che gli Smashing Pumpkins escono il 17 aprile con "Teargarden" e il 25 maggio gli Stone Temple Pilots pubblicano un album di inediti intitolato "Stone Temple Pilots". Non durerà. È un momento, non può essere una cosa destinata a durare. Si scatenerà un po' di nostalgia tra i ragazzi nati negli anni Settanta: i vecchi fan riprenderanno in mano i vecchi dischi per la milionesima volta e ancora faranno scorrere fiumi di elogi a quella bella musica che si produceva negli anni Novanta. Musica che, come quell'epoca, non tornerà più. Pur tra alti e bassi, gli unici della compagnia ad essere riusciti ad andare aldilà del loro tempo sono i Pearl Jam. Gli altri saranno sempre collegati ad un preciso periodo storico. Ciò non significa necessariamente che la musica dei Pearl Jam sia migliore di quella delle altre band. Anche gruppi come Soundgarden e Smashing Pumpkins sono entrati per sempre nella storia del rock, ma negli annali saranno sempre legati a quella prolifica prima metà degli anni Novanta.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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