Top & Flop 5 Vicenza 2013
Lunedi 30 Dicembre 2013 alle 11:46 | 0 commenti
 
				
		
Da VicenzaPiù n. 265 (qui l'editoriale)
Top
1-  Achille Variati: sull'Achille biancorosso (nella foto) si può discutere e criticarlo per una infinità di scelte e comportamenti, come accade d'altronde a tutti i politici che lasciano un'impronta, positiva o negativa che sia. Certo che vincere per la terza volta le elezioni nella propria città asfaltando al primo turno un nome di spicco come Manuela Dal Lago (sebbene ci sia da ricordare la bassissima affluenza alle urne) non può che rappresentare il momento più significativo del 2013. Un'impresa riportata anche da tutti i quotidiani nazionali, alcuni dei quali lo vedono già come Ministro di un futuro Governo Renzi. 
2-  Vicenza Gay Pride: si può essere contro o a favore a questo tipo di  manifestazioni, ma le tante polemiche che per settimane hanno  accompagnato la vigilia si sono dissolte nei colori e nella musica di  uno stravagante e insolito sabato pomeriggio a Vicenza, senza eccessi da  parte dei numerosi partecipanti accorsi da tutta Italia e con tanta  curiosità e sorrisi dei vicentini. 
3-  Renziani: nel Partito  Democratico di Vicenza in un anno, dalla sconfitta nelle scorse primarie  di Renzi al trionfo di due settimane fa, la forza dei sostenitori del  sindaco di Firenze sta aumentando sempre più. Nella corsa alla  segreteria Pd provinciale c'erano due renziani e, oltre agli ex  bersaniani saliti sul carro, il "siamo tutti renziani" di moda oggi  sembra attirare anche diversi elettori delusi da vent'anni di  berlusconismo e dai primi mesi di politica in parlamento dei grillini.
4-   Raffaello verso Picasso: nonostante le ombre sui costi e sul suo  curatore quella nella Basilica Palladiana ha scalato la vetta delle  esposizioni più visitate in Italia sino a raggiungere il primo posto  nella sua ultima settimana in gennaio. Un evento che oltre alle lunghe  file di turisti ha generato un indotto economico e di visibilità  mediatica mai visto in città e che punta ancora più in alto con la  prossima mostra.   
5-  Giro d'Italia: tra tifosi e turisti un po'  delusi, la carovana rosa del Giro è tornata ad arrivare sullo stradone  di viale Roma e i numeri rilevanti del movimento ciclismo vicentino si  sono visti lungo tutto il percorso, con una folla di persone che in  giorno feriale ha accompagnato i ciclisti. Un successo che ha fatto  accendere l'idea per l'organizzazione a Vicenza dei Mondiali 2020 di  ciclismo.
 
Flop
  1- Il centrodestra vicentino: nella netta  e sorprendente (anche per gli addetti ai lavori) affermazione di  Variati, forse e senza forse qualcosa negli ingranaggi degli sfidanti  deve essere andato storto. Troppo frivolo spiegare la debacle con  l'argomento "divisi non si vince", dato che le divisioni non sono certo  state causate dall'esterno, ma da un mal di pancia interno con ragioni  profonde. Il fatto è che il centrodestra, trainato per vent'anni dal  carisma del Re Mida mediatico Silvio Berlusconi, deve riuscire al più  presto a cambiare pelle a livello locale con un'opposizione più decisa e  battagliero. Oppure sperare che basti il ritorno a Forza Italia, senza  dimenticare che a Vicenza Variati non è propriamente di sinistra come,  in Italia, non lo è Renzi: la democrazia cristiana forse, quella sì, è  tornata.
1- Il centrodestra vicentino: nella netta  e sorprendente (anche per gli addetti ai lavori) affermazione di  Variati, forse e senza forse qualcosa negli ingranaggi degli sfidanti  deve essere andato storto. Troppo frivolo spiegare la debacle con  l'argomento "divisi non si vince", dato che le divisioni non sono certo  state causate dall'esterno, ma da un mal di pancia interno con ragioni  profonde. Il fatto è che il centrodestra, trainato per vent'anni dal  carisma del Re Mida mediatico Silvio Berlusconi, deve riuscire al più  presto a cambiare pelle a livello locale con un'opposizione più decisa e  battagliero. Oppure sperare che basti il ritorno a Forza Italia, senza  dimenticare che a Vicenza Variati non è propriamente di sinistra come,  in Italia, non lo è Renzi: la democrazia cristiana forse, quella sì, è  tornata.
 
2- GdV e Tva: la fortezza del potere mediatico a  Vicenza e provincia comincia piano piano a sgretolarsi. Prima il  Giornale di Vicenza in caduta continua di copie vendute palesa un certo  nervosismo divulgando dati non corretti attraverso paginone auto  pubblicitarie, poi modificati grazie ai dati ufficiali da noi  pubblicati. Poi Tva Vicenza in disprezzo delle regole manda in onda per  settimane le partite del Real Vicenza senza averne acquistato i diritti,  ma ad un certo punto è costretta a interrompere la trasmissione, ora in  onda solo sul canale 193 della neonata VicenzaPiùTv che nel frattempo  sul suo canale streaming ha interrotto anche la storica esclusiva di Tva  delle partite del Vicenza Calcio.
 
3-   Alessandra Moretti: il  2013 da incubo per l'Alessandra nazionale inizia con la sconfitta alle  elezioni del "suo" Pierluigi Bersani e si conclude con le percentuali da  insufficienza in pagella del "sapientino" Gianni Cuperlo da lei  sostenuto. E se il progressivo rimpiazzo in tutti i salotti televisivi a  favore dell'affascinante renziana Maria Elena Boschi ne è stata una  inevitabile conseguenza, il posto in parlamento assicuratole dal listino  bloccato dell'ex segretario Pd rimane. Forse la parlamentare gilettiana  sogna ora di ripartire dal basso, magari dalla poltrona di sindaco  della piccola Vicenza, Bulgarini e Variati permettendo.
  
4-  Vicenza Calcio: Prima l'ennesima retrocessione, alla quale questa volta  non si è potuto porre rimedio con un'altro ripescaggio. Poi i guai  societari che hanno portato all'incertezza sull'iscrizione della squadra  in Lega Pro con conseguente penalizzazione in classifica e nel  frattempo la vicenda della controversa trattativa con lo svizzero  kosovaro Hamdi Mehmeti e Pierre Mbock per la cessione societaria. Il  futuro per il Lanerossi appare piuttosto incerto. Se non ...  fallimentare.
 
5-  Fiera di Vicenza: il caos scoppiato in Fiera  quest'anno con al culmine le dimissioni e le accuse del presidente Paolo  Mantovani ha portato all'azzeramento del Consiglio di amministrazione e  alla nomina del nuovo presidente, il non certo intonso e puro Matteo  Marzotto (nella foto). Ma la scia di preoccupazione sul futuro di una struttura  fondamentale per l'economia vicentina continua ad aleggiare nell'aria e  le nubi che si sono addensate sulla gestione dell'Ente hanno bisogno di  essere spazzate via al più presto.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
 
  
		
		
	 
				     
				     
				     
				    