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Tom Perry sulle tracce della profezia del 2012 e dei Maya, civiltà oppressa dalla corruzione

Di Antonio Seganfreddo Domenica 9 Ottobre 2011 alle 12:40 | 0 commenti

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Sala gremita e molto partecipe ieri sera all'auditorium dell'istituto san Gaetano di Vicenza dove si è svolta l'anteprima nazionale del documentario che racconta la recente avventura di Tom Perry e del suo team nel cuore del Guatemala, sulle tracce della cultura Maya e della famosa profezia relativa al 2012. Claudio Tessarolo ha introdotto la serata annunciando al pubblico che l'evento in corso sarebbe stato epocale proprio per l'inizio di una nuova fase evolutiva del personaggio Tom Perry e probabilmente dell'intera umanità (quì il video).

Entrato in sala, Tom Perry ha tenuto una breve presentazione della missione conclusasi alcuni mesi fa esponendo al pubblico i punti essenziali per seguire poi i 50 minuti di documentario con maggiore attenzione. Introdotti direttamente dall' "uomo a piedi nudi" sono saliti sul palco il proprietario e l'amministratore delegato dell'azienda sponsorizzatrice della missione e del documentario in questione.
Massimo Belluzzo regista del documentario, e già autore di contenuti documentaristici per la tv, racconta come sia stato più difficile seguire Tom su sentieri scoscesi piuttosto che lavorare sulle immagini. Dice: "Tom è un grande personaggio e un grande amico che seguo da anni e con il quale ho realizzato tante imprese e sogni. Questo ultimo lavoro è stato un'evoluzione per noi in quanto viaggio all'interno di una grande cultura ed un grande paese". Ha continuato dicendo che in questa missione non c'è stata solo la figura di Tom al centro della narrazione documentaristica, ma anche il mondo dei Maya con la loro affascinante cultura.
Prima che le luci si spegnessero Tom Perry ha ricordato con affetto gli amici di sempre che lo hanno accompagnato fin dalle prime imprese ancor prima di raggiungere una certa notorietà.
Si sono spente le luci e sullo schermo hanno iniziato a scorrere immagini tanto esteticamente belle quanto umanamente toccanti. Il racconto di una civiltà oppressa dalla prepotenza di una certa corruzione politica e dal benestare delle cosiddette nazioni "socialmente avanzate".
Terminata la proiezione un lungo applauso ha accompagnato il rientro in scena di Tom Perry il quale ha risposto ad alcune domande del pubblico relative a questo viaggio: "ho scoperto soprattutto in Eritrea che le società più povere, e di conseguenza più semplici, sono con maggiore gioia di noi, specialmente i bambini che al contrario dei nostri sono molto meno stressati dal sostenere tutte le apparenze dalle quali siamo soggiogati. Con poco si possono fare grandi cose nelle missioni che operano in tutto il mondo - continua - e penso che le cose buone non debbano avere un colore politico o sociale, proprio perché mettono d'accordo gli uomini al di la degli schieramenti". Dal pubblico viene ricordato il premio nobel per la pace Rigoberta Menchù originaria del Guatemala e arriva, poi, il momento di chiamare sul palco il team che ha condiviso quest'avventura con Tom Perry. Arrivano anche gli amici di sempre a formare un grande abbraccio e da ultimo interviene padre Girolamo Venco missionario della Pia società San Gaetano, che ha guidato il gruppo nella missione in Guatemala e che ringrazia il team per il lavoro svolto nel rendere con le immagini la drammaticità della situazione in cui egli opera in prima persona. Nella cruda realtà di questo paese Tom Perry ha incontrato nelle parole di un discendente dei Maya la possibile chiave di lettura del fenomeno 2012, che probabilmente riguarda la necessità di prendere coscienza da parte dei popoli agiati, di una dimensione più spirituale e meno schiava del materialismo e delle apparenze che come detto sopra hanno un rimando fortemente negativo nei confronti dei popoli del terzo mondo.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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