Tifosi esasperati e giocatori sotto la curva. Dal Canto: "Gesto spontaneo", Bojinov: "A testa alta"
Sabato 2 Febbraio 2013 alle 19:26 | 0 commenti
Vincono soltanto i tifosi: quasi 5000 nonostante il tempaccio, sempre ad incitare (o contestare Cassingena e la sua gestione), capaci perfino d'ironizzare al triplice fischio intonando un "Salutate la capolista". Poi la squadra chiamata a raccolta per uno sfogo durato un paio di minuti.
La situazione è disperata anche se Alessandro Dal Canto, all'esordio e nemmeno in minima parte responsabile dei disastri precedenti, prova a disegnare un orizzonte un po' più sereno. La prestazione gli è piaciuta e secondo l'erede di Breda non c'è nulla da imputare al Vicenza sul piano della tenacia. "Nel primo tempo - esordisce Dal Canto in sala stampa - siamo stati un po' contratti ed abbiamo concesso troppe occasioni. È andata di gran lunga meglio nella ripresa. Siamo stati bravi a rimettere in piedi la partita e perfino a reggere il ritmo, su un campo davvero pesante, dopo l'espulsione di Brighenti. A tagliarci le gambe non è stata l'inferiorità numerica quanto piuttosto il gol del 2 a 1 di Improta. Dopo abbiamo sentito parecchio l'uomo in meno. In ogni caso, ho avuto conferme che la squadra è viva e che può giocarsela fino alla fine. L'orgoglio non è mancato e a Verona venderemo cara la pelle". Poi una battuta sul finale di confronto coi tifosi: "È stato un gesto spontaneo. I ragazzi hanno dato tutto e non avevano nulla da rimproverarsi". Quei due minuti di confronto li spiega meglio Valeri Bojinov: "Abbiamo raccolto l'invito dei tifosi. Ho detto ai miei compagni di andare sotto la curva a testa alta perché in campo ci abbiamo messo l'anima. La gente ha ragione perché è preoccupata dalla classifica, ma noi abbiamo davvero dato tutto, dimostrando di essere vivi e per nulla rassegnati".
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