The kufros klan, integrazione rap
Domenica 21 Marzo 2010 alle 09:10 | 0 commenti
Dalla valle dell'Agno, storia di un gruppo di ventenni figli di migranti. Che a ritmo di hip hop parlano di integrazione, disoccupazione e pregiudizi. Articolo pubblicato sul n. 187 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro.
Il tema e dell'integrazione dei migranti, nel dibattito pubblico, è quasi sempre declinato al futuro. Sembra che al presente appartengano solo i problemi, le paure e le scintille sociali provocate dall'epocale fenomeno migratorio. Invece è al futuro che si pensa quando si parla di un'Italia multietnica. Si dimentica che il futuro è già qui, ed ha il volto, ad esempio, di un gruppo di ragazzi ventenni che parlano con l'accento della valle dell'Agno, sono figli di immigrati da diverse parti del mondo e cantano insieme in un gruppo rap: The Kufros Klan. Perciò, abbiamo pensato di chiederlo a loro, cosa ne pensano di tutto questo.
Partiamo dalla storia del gruppo: come è nata la vostra collaborazione, da quanto suonate insieme e cosa avete fatto fino ad ora?
"Il nostro gruppo è nato quattro anni fa, ma le prime produzioni musicali risalgono al 2007. La sua nascita è stata determinata principalmente dai comuni ideali e modi di vivere che ci legavano: come nel resto d'Italia, è molto frequente che i figli di immigrati si ritrovino in gruppi di amici. Per noi, però, è stato di più! Ritrovarci tra amici ha significato dar vita ad un pensiero nuovo e coeso che, forzatamente, avrebbe dovuto prendere forma musicale. Nei tre brani che abbiamo pubblicato fino ad ora, abbiamo condensato molto di quello che abbiamo passato e vissuto in questi anni e che continuiamo a vivere tutt'oggi insieme".
Al di là dell'aspetto prettamente musicale, la vostra particolarità è di essere tutti ragazzi cresciuti in Italia da genitori immigrati. Ci raccontate le vostre biografie?
"The Kufros Klan è, come detto sopra, l'incontro di diversi ragazzi di "seconda generazione", non è solamente una collaborazione musicale, ma anche e soprattutto una "big famiglia", dove siamo tutti fratelli. Ci sarebbero quindi diverse biografie da stilare, qui ci limitiamo a chi di noi in questo momento canta. Mike (MKGW) e Mathieu (SHO MEDIO) sono i due fratelli di sangue del TKK. Sono nati entrambi in Italia, da genitori di due nazionalità diverse (madre delle Mauritius e padre della Costa D'Avorio) e vivono dalla nascita in questa zona, oggi a Trissino. Mike è nato a Palermo nel 1989, da dove, dopo quattro mesi dalla nascita, si è spostato per giungere in Veneto. Nel 1992 è nato poi Mathieu a Valdagno. Alfonso (P.I. SLAM) è nato a Valdagno nel 1991, da genitori albanesi. Ad oggi risiede a Cornedo Vicentino, paese in cui è cresciuto. Karim (CK) residente a Vicenza, è nato in Marocco nel 1989 da padre italiano e madre marocchina. E' giunto in tenera età a Vicenza, dove è poi cresciuto".
Negli ultimi tempi anche in Italia si è acceso un dibattito sulle "seconde generazioni" di immigrati. Persone italiane in tutto e per tutto, ma con meno diritti, vedi ad esempio le difficoltà per ottenere la cittadinanza. Voi avete la cittadinanza? E cosa ne pensate delle "seconde generazioni", è un'etichetta che vi sta stretta o pensate che chi nasce in un paese da genitori migranti abbia davvero una identità particolare, multipla, o uno sguardo diverso sulle cose?
"Essere di seconda generazione significa essere "cittadini del mondo": con questo si intende, appunto, l'essere rappresentanti di diverse culture che, amalgamandosi, danno vita ad una concezione di pensiero nuova, che elimina qualsiasi barriera e discriminazione. Non risulta quindi "di peso" l'etichetta di 2G, anzi è un elemento di identità personale e globale che prenderà sempre più piede in futuro in Italia e ha già preso vita in altri paesi del mondo, con i risultati stupendi che conosciamo (vedi Obama)".
Di cosa parlano i vostri testi? Com'è l'integrazione dalle vostre parti, una parola vuota oppure un percorso che con fatica si fa comunque strada? E' più difficile metterla in pratica in piccoli paesi?
"I nostri testi hanno l'intento principale di far riflettere chi ascolta le nostre canzoni su temi rilevanti nella vita di ogni giorno: ad esempio le tre canzoni pubblicate parlano della crisi economica e delle conseguenze principali della stessa (povertà , mafia...), del razzismo e della discriminazione, e della musica hip hop come mezzo di comunicazione di messaggi e idee. Parlando di discriminazione e di integrazione, per noi non è il caso di fare un discorso basato sui luoghi comuni del provincialismo. E' più utile concentrarsi su un problema che tocca la maggior parte del paese con uno sguardo globale: è noto a tutti che il numero di stranieri in Italia è aumentato negli ultimi anni, con le conseguenze note. Ma bisogna tener conto, oltre che dei pregiudizi di molte persone, anche di come vengano stimolati, ingigantiti e massificati alcuni avvenimenti che riguardano gli stranieri (furti, rapine, violenze sessuali...) agli occhi delle persone di questa nazione. Bisogna rendersi conto che le parole di alcuni politici che si schierano principalmente contro gli extracomunitari pesano, hanno notevole importanza per molti italiani. Riteniamo dunque che la strada per l'integrazione è ancora lunga, ma serve che tutte le istituzioni politiche, i mezzi di comunicazione, gli artisti e le persone di spicco nel paese si adoperino per una migliore convivenza reciproca".
Ora che la crisi economica ha fatto crescere la disoccupazione, molti immigrati scelgono di tornare ai paesi d'origine. Secondo voi il ritorno in patria può essere una soluzione?
"Nel TKK, Mike e Mathieu hanno conosciuto il problema della disoccupazione tramite i loro genitori. Loro padre, a seguito della cassa integrazione dell'azienda in cui lavorava, è tornato in Costa D'avorio per alcuni mesi, dove ha tentato di avviare una attività agricola per poter aiutare appunto il resto della famiglia, rimasta in Italia. Ora è tornato qui, fortunatamente ha ripreso a lavorare, ma vuole comunque portare avanti il suo progetto, per un futuro definitivo rientro in patria. Qual è il problema in tutto questo? Semplicemente che la richiesta di fondi per il ritorno in patria non ha un iter semplificato: gli aiuti dati sono spesso di Onlus che fanno del loro meglio, ma che non saranno mai a livello degli aiuti statali. In sintesi, ogni immigrato, anche se non è facile, vorrebbe tornare in patria un giorno, ma perché si possa permettere questo serve ancora una volta l'intervento delle istituzioni (anche locali), con leggi o decreti mirati".
Avete contatti con altri gruppi di "seconda generazione"?
"Sì, conosciamo un altro gruppo di seconda generazione simile al nostro, si chiamano Extra e sono di Torino. Qui in zona pochi ragazzi di seconda generazione si interessano al mondo della musica hip hop a livello di produzione musicale. Voglio comunque ricordare altri membri del The Kufros Klan, di seconda generazione, che collaborano con noi: Sparkboy, Marskrane, Richy, Tboj. Inoltre il nostro fotografo, Francesco Brazzale, che ringrazio per il suo grande lavoro".
Prossime date in vista?
"Il 27 marzo dalle 21 presso la discoteca Nuovo cuore matto (ex Jammin) a Vicenza, ci sarà un nostro live con altri gruppi. Rimandiamo comunque alla nostra pagina su MySpace: myspace.com/thekufrosklan".
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