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TetrAgonia, quando i racconti prendono vita davanti al pubblico

Di Nicolò Dalle Molle Lunedi 12 Maggio 2014 alle 16:19 | 0 commenti

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Una gabbia nel buio illuminata da una sola lampadina a incadescenza appesa. Quattro lettori imprigionati. Anzi no, quattro personaggi. Quattro sono anche i racconti che i lettori decantano al pubblico presente. Un atmosfera surreale pervade la platea che è palcoscenico: la distanza tra attori e spettatori viene annullata come spesso accade nel teatro d’avanguardia.

I presenti possono avvicinarsi fino a cercare quasi il contatto con i personaggi rinchiusi nella gabbia, ma non lo fanno per paura. Angoscia, timore, spaesamento sono i sentimenti che pervadono il pubblico.

Mentre i racconti vengono narrati, accompagnati da musiche ambientali ed effetti sonori, sulle pareti prendono vita disegni creati live dalle mani esperte di Marco Pasin. E così ecco apparire in posa fiera la nobile lady Bird con il vestito e il viso ancora macchiati del sangue della sua ultima vittima. Una mano deforme nello spazio gioca con il pianeta Terra come fosse una palla dell’albero di Natale, una bomboletta spray cancella l’ombra delle grandi firme del mercato moderno, un gondoliere si staglia leggero sulle acque della laguna veneziana mentre l’ennesima vittima brucia crocifissa nel rogo di piazza San Marco.

I racconti, però, sono portati in vita grazie soprattutto ai reading di Max Taurino (regista anche dello spettacolo), Sean M. Hall, Chiara Trentin e Riccardo Dal Ferro, mente creatrice delle narrazioni. Le musiche di Giovanni Carollo proiettano il pubblico in una dimensione altra dove il tempo scorre con ritmo diverso, dove regna la suspense, dove l’unico confine che resta tra i personaggi e gli spettatori è la gabbia. Non più la pagina di un libro che rinchiuso e infilato in un cassetto tiene a debita distanza ombre e paure. Solo una gabbia. E se questa gabbia, alla fine dello spettacolo, quando l’unica luce viene spenta e il buio prende possesso di ogni cosa, si aprisse?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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