Testamento biologico, a Vicenza un convegno per discuterne
Giovedi 11 Maggio 2017 alle 17:09 | 0 commenti
Il fine vita è stato negli ultimi anni e continua ad essere ancora oggi al centro di un lungo, tribolato e altrettanto delicato dibattito sociale e giuridico. Le moderne tecnologie mediche permettono oggi di allungare la vita umana più di quanto fosse possibile prima, ma è sempre giusto e legittimo tale prolungamento? Anche contro la volontà espressa dal paziente, quando le condizioni della malattia sono tali non solo da rendere impossibile la guarigione, ma che possono generare un processo di progressiva perdita della dignità personale? E come deve essere espressa tale volontà ed entro quali limiti è giuridicamente rilevante? E se fu espressa implicitamente, come deve e può essere ricostruita e da chi? Più volte la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo si è occupata delle delicatissime problematiche che coinvolgono aspetti bioetici e biogiuridici, così come più volte se ne è occupato il Comitato nazionale di bioetica.
In Italia dopo anni di battaglia parlamentare sono finalmente legge le direttive sul Testamento Biologico, chiamate anche con l'acronico DAT - Dichiarazioni Anticipate di Trattamento. Ma di cosa si tratta precisamente? E come si proietta questa legge nell'immediato futuro? Venerdì 12 maggio si proverà a fare maggiore chiarezza su questa delicatissima questione al convegno organizzato da Cammino - Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni - dal titolo "Diritti del fine vita e testamento biologico, con la partecipazione del Comitato di Bioetica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il convegno si terrà alle ore 14 presso il Palazzo delle Opere Sociali in Piazza Duomo, 2 ed ha ottenuto il patrocinio della Scuola Superiore dell'Avvocatura e del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Vicenza.
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