UE: dopo Banche Popolari cambino anche le BCC
Giovedi 14 Maggio 2015 alle 00:19 | 0 commenti
Troppi crediti deteriorati e banche troppo piccole: chi sperava che dopo il decreto sulle popolari, l'Unione Europea avrebbe lasciato un po' di tregua al governo italiano, è stato deluso. Oggi la Commissione ha diffuso il documento che contiene le raccomandazioni all'esecutivo di Roma, e si capisce in modo molto chiaro che anche le Bcc (che in questi giorni sono alle prese con la stesura dell'autoriforma) sono condannate a cambiare radicalmente natura. Secondo la Commissione, infatti, l'Italia resta un paese pieno di problemi.Â
«Finora - scrive Bruxelles - il tasso di trattamento degli asset bancari deteriorati in Italia è stato troppo basso e il loro smaltimento è risultato limitato». Il che è dovuto «in parte a un mercato privato dei debiti deteriorati poco sviluppato». Ma passando dalle critiche alle proposte, ciò che la Commissione europea chiede all'Italia è di «introdurre misure vincolanti per fronteggiare le restanti debolezze nella governance delle banche». «Recentemente - dice la Commissione - la legislazione ha fronteggiato le debolezze della governance delle banche popolari, ma il ruolo delle Fondazioni e delle banche di credito cooperativo - scrive il governo europeo - è affrontato attraverso accordi di natura non vincolante e che si fondano sull'autoregolazione». Per Bruxelles, invece, «è giustificato un ulteriore consolidamento del settore per migliorare l'efficacia dell'intermediazione finanziaria e sostenere la ripresa economica». Insomma, i margini di manovra per le Bcc in procinto di autoriformarsi sembrano molto stretti.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.