Tessere Pdl, è controcaos: nelle liste Giorgio Conte e il padre di Zanettin. Che non c'è ...
Martedi 3 Gennaio 2012 alle 23:56 | 0 commenti
Certo che se c'era qualcuno che aveva il disegno di screditare il Pdl non poteva fare le cose meglio. E meno male che al momento Berlusconi è al capezzale delle sue aziende, in recupero dopo qualche occhiolino del suo successore (?) Mario Monti, altrimenti il complotto bolscevico sarebbe stato l'accusa minima per il mite Bersani e i suoi amici mutanti day by day.
Sentita l'accusa dei galansartoriani a Sergio Berlato di aver arruolato tra gli iscritti cacciatori (e cacciati, come gli esponenti di altri partiti) e subita la replica delicatissima dell'europarlamentare ("lorsignori si occupassero degli appalti truccati per 15 anni mentre la magistratura inseguiva i ladri di biciclette!"), i pidiellini reduci dal predellino oggi hanno scoperto che tra i tesserati a Vicenza ci sono, udite udite, fior di amici per la pelle (che vorrebbero fargli, ndr) del cacciatore mediaticamente più impallinato in provincia. Qualcuno (ce lo conferma il berlatiano consigliere comunal-provinciale Arrigo Abalti) deve aver, infatti, tesserato il deputato finiano Giorgio Conte con, oltre alla sua compagna (in senso cameratesco, per carità ), il suo uomo Giorgio Aldighieri e il figliol prodigo Tonino Assirelli. La lista, ci dice Abalti, è più ricca ma c'è anche Ermenegildo Zanettin, papà di Pierantonio, Coordinatore del Pdl provinciale e fustigatore dei brogli, appena un pizzico meno di P.P. che, lo dice il GdV, ha sguinzagliato i carabinieri per svelare la mega frode che non fa dormire i vicentini, sicuramemente interessati più ai tesserini che a quisquilie come gli appalti, secondo Berlato, truccati da quei simpatici gaglioffi che neanche vogliono celebrare il congresso, visto che l'appalto andrebbe alla lobby dei cacciatori. Ma, direte voi, che male c'è se il papà di un forza-pidiellino doc come il 'segretario' provinciale, risulta tesserato per il partito di Berlusca? Nessuno, anche perchè lui, Ermenegildo, guarda da oltre sei mesi questo mondo dall'alto dei cieli. Abalti: "Ne sono sicuro, ero al suo funerale!". Ecco, quindi, la lieta novella: sta tornando vivo e vegeto il buon vecchio "demochristian power". In Italia, auspice il convegno di Todi, ha già partorito Monti e Passera, i due nomi che danno un senso di tranquillizzante continuità : con Tremonti e con la passione del Cavaliere. A Vicenza con la benedizione romana (che arriva da oltretevere, non da palazzo Venezia, cari ex Msi e An) resuscita i morti. Purchè si tesserino.
Ma allora Abalti, se i galansartoriani hanno attaccato Sergio Berlato accusandolo di falsi tesseramenti, passi (in Italia e a Vicenza ...) che non si preoccupino di qualche appaltuccio fuori ordinanza, ma non potevano immaginare che i panni e i tesserini sporchi sarebbero usciti fuori dalle case?. "Ma no - dice Abalti - , io penso che Galan, Sartori e le persone del loro staff siano persone per bene e capaci. Delle due l'una, allora. O qualche loro collaboratore periferico per farsi bello ha strafatto (abbiamo capito bene 'ha', non 'era', ndr) per gloriarsi di aver portato tanti adepti alla loro corte. O, se devo essere malizioso, qualcun altro deve aver pensato che era meglio creare un gran caos pur di evitare il congresso. Della serie 'muoia Sansone con tutti i filistei!'. Comunque sono in corso verifiche e queste liste caotiche, a cui avrebbero accesso in provincia solo Zanettin e Berlato, anche se ogni giorno vengono fuori sul GdV nomi e fatti, dimostrano solo una cosa. Che ci sia di sicuro un gran casino ma non dolo da parte di chicchessia, tra tesserati 'fisici', con tanto di pagamento della tessera (che per Conte come parlamentare sarebbe ben più di 10 euro...), tra quelli che hanno aderito nei gazebo magari senza documenti, gli altri che hanno seguito la procedura online tramite il sito del partito ed errori informatici. Per cui, finiti i controlli e memori che vota solo chi oltre alla tessera esibisce un documento di identità , non essendo ammesso il voto per delega, il modo migliore per rifondare il partito è confrontarsi politicamente al congresso. E poi contarsi".
Tra vivi, si spera.
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