Teatro, lo spettacolo su Alex che cambia genere in scena per le scolaresche a Mira e Vicenza
Giovedi 2 Marzo 2017 alle 08:45 | 0 commenti
Un teatro da tutto esaurito e un successo che ha convinto gli organizzatori a cambiare la data dello spettacolo. Nonostante la nube di polemiche sull’«ideologia gender» e un pacco di 104mila firme di protesta (con altrettante mail che hanno invaso l’indirizzo di posta elettronica del ministero dell’Istruzione), la rappresentazione «Fa’afafine - Mi chiamo Alex e sono un dinosauro», in Veneto si farà sia a Vicenza che a Mira, con più di 500 studenti, tra bambini e adolescenti. La petizione online lanciata dall’associazione Generazione Famiglia e la richiesta di ritiro dello spettacolo rivolta al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli dall’assessore regionale alla Scuola Elena Donazzan, non sono servite a fermare la programmazione.
 Lo spettacolo che secondo Donazzan «ha l’intento dichiarato di mettere in crisi l’identità sessuale degli adolescenti», dopo lo scatenarsi della polemica ha visto aumentare le richieste, tanto da far cambiare in parte la programmazione. Se, infatti, a Villa dei Leoni di Mira l’evento è confermato per l’8 marzo con l’adesione di 150 bambini di terza, quarta e quinta elementare su un totale di 300 posti disponibili, la rappresentazione che doveva andare in scena il giorno prima al teatro Astra di Vicenza è stata spostata al 29 marzo. Dopo lo scatenarsi della polemica e la petizione online lanciata da Generazione Famiglia, che ha raccolto 104mila firme, da una scuola vicentina è arrivata la richiesta di far partecipare i propri alunni. Solo che il 7 marzo i ragazzi non avrebbero potuto andare a teatro, così la compagnia La Piccionaia che gestisce il teatro Astra ha cambiato la data. In tutto, a Vicenza ci saranno 380 adolescenti e 20 insegnanti che riempiranno tutti i 400 posti della sala. Saranno quindi mezzo migliaio gli alunni veneti che assisteranno alla storia del ragazzino che «i giorni pari è maschio e i dispari è femmina», firmata da Giuliano Scarpinato e patrocinato Amnesty International. La Piccionaia al momento delle proteste aveva sottolineato che la rappresentazione era stata scelta per «l’alta qualità artistica dello spettacolo, testimoniata dai numerosi premi di settore ricevuti e della delicatezza con cui viene affrontato il tema della scoperta di sé». Rimangono del parere opposto Donazzan e Generazione Famiglia che, però, non hanno intenzione di manifestare contro nei giorni dello spettacolo. «Il nostro obiettivo era informare i genitori – avverte il portavoce dell’associazione Filippo Savarese – ed è stato raggiunto. Da parte dei 104mila firmatari abbiamo chiesto al ministro Fedeli di essere ricevuti per discutere dell’inserimento nei progetti scolastici di questioni legate all’identità di genere in modo ideologico».
Di Elfrida Ragazzo, da Corriere del Veneto
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