TAV/TAC, i tre binari del Coordinamento dei Comitati Cittadini prevedono ruolo centrale della stazione di viale Roma e abbattimento dei costi
Lunedi 16 Maggio 2016 alle 16:26 | 0 commenti
Che non fosse un’idea campata in aria lo si era inteso fin dalle prime battute. Infatti, nel rileggere l’incartamento dell’idea dei tre binari proposta dal Coordinamento dei Comitati Cittadini e presentata mercoledì 11 maggio 2016, troviamo molti spunti di riflessione. Oltre al mantenimento della stazione centrale in viale Roma, già inserita nella soluzione tre presentata in Consiglio Comunale il 4 aprile 2016, la viabilità alternativa prevede due nuove strade: una che corre in parallelo ai binari storici della ferrovia e che attraversa con un piccolo tunnel l’intera area di Campo Marzo, l’altra che, costeggiando il Retrone, tende alla riduzione sostanziale del traffico del quartiere Ferrovieri.
Soluzioni progettuali che confluiscono in una riqualificazione della stazione di viale Roma, che tornerebbe ad assumere quel ruolo centrale dovuto, e che, grazie allo smistamento dell’odierno traffico veicolare, alla riqualificazione dell’area ex-Ftv e all’ammodernamento di Campo Marzo, ridarebbe migliore vivibilità all’intera area.
Ovviamente il passaggio dall’idea di massima alla concreta fattibilità , per approdare poi alla successiva fase di progettazione, è legato alla riduzione dei quattro binari ipotizzati da Rfi, che se portati a tre permetterebbero l’apertura a nuovi scenari per diverse soluzioni complementari, che diventerebbero maggiormente funzionali all’intera città .
La riduzione a tre binari non era stata esclusa nemmeno da Valentina Dovigo, in virtù del raggiungimento della soluzione migliore possibile viste le richieste dei cittadini e dei comitati, sulle quali auspicava già un mese fa il dovuto approfondimento per una più accurata discussione in sede di consiglio comunale.
Anche il consigliere Raffaele Colombara aveva evidenziato alcune perplessità sulle soluzioni presentate da Rfi durante il consiglio comunale del 4 aprile 2016 (soprattutto sul sovrappasso in prossimità della stazione centrale), che troverebbero, invece, nella proposta del Coordinamento una prima soluzione con il sottopasso che, da via Maganza, si immette nell’area retrostante a parco San Felice, evitando un impatto che il consigliere Colombara ipotizzava essere fortemente invasivo nel contesto urbano di Vicenza.
Ulteriori apprezzamenti all’attuale proposta potrebbero arrivare anche dai residenti del quartiere dei Ferrovieri, dove la nuova strada ipotizzata che dovrebbe costeggiare il Retrone sino a ritornare su viale Fusinato, porterebbe con sé il traffico di Sant’Agostino e quello della zona industriale. Un’idea che certamente necessita di successivi studi paesaggistico-ambientali, ma che non è del tutto spropositata, soprattutto in relazione al doppio beneficio che potrebbe offrire. Infatti, qualora questa soluzione di complemento venisse accolta dal Consiglio Comunale, non è da escludere, per la sua realizzazione, una strada in rilevato che funga non solo d’arteria stradale ma anche da argine di contenimento per impedire esondazioni del Retrone.
Se quelle scritte poco fa sono delle peculiarità apprezzabili della proposta messa in campo dal Coordinamento dei Comitati, non da meno lo è la strada che dalla rotonda di Ponte Alto, affiancando da subito i tre binari, collegherebbe la zona est della città , andando ad accogliere il traffico proveniente dalla nuova arteria del Retrone e offrendo, quindi, oltre al filobus già elogiato della soluzione tre, un ulteriore complemento all’intera mobilità urbana.
L’insieme delle opere, come asserito dall’Architetto Giuseppe Secone, dovrebbe portare, oltre ai miglioramenti appena riassunti, anche la limitazione dei costi, un minore consumo del territorio e la diminuzione di fabbricati abbattuti. Tutte considerazioni che hanno bisogno di maggiori approfondimenti, ma che certamente meritano la dovuta trattazione e considerazione non solo da parte dei consiglieri comunali e dei tecnici di Rfi, ma anche dei residenti e comitati delle zone interessate.
Voci e proposte quanto mai benefiche nell’affermazione del ruolo che ogni cittadino riveste nel contribuire, con la sua opera, alla costruzione di una società civile più votata alla partecipazione diretta e basata su delle scelte strategiche per la Vicenza che verrà .
In collaborazione con Giulia Biasia
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