Tavolo sugli ammortizzatori in deroga alla Regione Veneto
Venerdi 8 Febbraio 2013 alle 14:52 | 0 commenti
Cisal Veneto - Si è tenuta questa mattina alle ore 9,30 presso la Direzione regionale Lavoro alla presenza delle parti datoriali dell'industria, artigianato, commercio, servizi ed agricoltura e delle parti sindacali Cisal, Cgil, Cisl, Uil, Confsal, Ugl una riunione durante la quale l'ente regionale ha comunicato ai presenti che è stata inviata al Governo una lettera a firma di Vasco Errani e a nome delle Regioni per lamentare il mancato pagamento di parte dei trattamenti Cigs in deroga 2012.
Iil blocco dei pagamenti è indiscriminato. Le cosidette "improvvide autorizzazioni", così come definite dal Ministro, erano state autorizzate dallo stesso, che aveva autorizzato il superamento di quanto previsto nel feb 2009. Si è pertanto richiesto un interviento immediato del pagamento 2012. Si creano le premesse di una vera e propria questione sociale: non ci sono ad oggi i decreti attuativi 2013 e manca il decreto per le risorse 2013; il portale del sito internet regionale per l'acquisizione delle domande sarà aperto il 18 febbraio; la Regione Veneto dichiara che non autorizzerà per ora il pagamento delle richieste del 2013 in quanto l'ente regionale assurge al ruolo di delegati puri e non compartecipanti alla spesa, quindi le pratiche verranno istruite, ma non pagate.
Tutte le parti presenti al tavolo concertativo esprimono forte preoccupazione per tale situazione.
Si è quindi discusso del secondo punto dell'ordine del giorno e cioè del fatto che ad oggi sono state trasmesse 56 richieste di esame congiunto di Cigs per l'area del bacino Termale Euganeo. La proposta di alcune rappresentanze e cioè solo delle associazioni Confindustria, Confcommercio e Cgil, Cisl e Uil è costutuita dalla riduzione da 80 a 45 giornate creando un Ente Bilaterale. Noi riteniamo che tale proposta sia da considerare semplicemente l'ennesimo tentativo di creare l'esclusività di gestione dei lavoratori da parte della triplice nei confronti delle maestranze del bacino di cui sopra. Il lavoratore dovrebbe infatti in tal caso bussare alla porta di quelle Organizzazioni Sindacali che siedono al tavolo di tale Ente... inoltre c'è da capire se si tratta di crisi o di sospensioni programmate... quindi si tratta di stagionalità ? Le associazioni artigiane giustamente affermano che, non essendoci le risorse, non si può previlegiare alcuni settori od aree geografiche in capo alle risorse che sono oltretutto mancanti. L'impatto finanziario non dovrebbe quindi essere sostenibile finanziariamente. Il costo è di circa 7 milioni all'anno per 90 giornate calcolate su singolo lavoratore e non in capo all'azienda. Ad oggi operano nel bacino 3800 dipendenti totali: attualmente, ad esempio, la situazione è quella di 20 aziende aperte ed 80 chiuse. Noi della Cisal del Veneto chiediamo che i lavoratori siano tutti uguali, quindi anche le terme di Recoaro, l'area dell'Altopiano di Asiago, il Lago di Garda, il Polesine, le spiagge del litorale Veneto. Non solo il termale e/o il turistico, ma tutti i lavoratori che scelgono liberamente una associazione sindacale, come previsto adirittura dalla costituzione italiana.
Le parti hanno ritenuto stabilire che per il bacino termale Euganeo saranno disponibili 50 giornate modificando in tal modo le linee guida. I fondi alternativi dovranno essere relativi alla riforma Fornero e in aumento agli stessi
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