Tassa Pfas, Cristina Guarda: "intervenga commissario"
Martedi 5 Giugno 2018 alle 17:31 | 0 commenti
“Gli aumenti tariffari nella bolletta dei vicentini serviti da Acque del Chiampo ed imposti per ripianare gli oneri legati all’emergenza Pfas sono inaccettabili. Sarebbe doveroso che i sindaci e gli amministratori del territorio si rivolgessero al commissario, ora responsabile della gestione dell'emergenza, invece di ricaricare ancora una volta i costi sui cittadiniâ€. A dirlo in una nota la consigliera regionale Cristina Guarda (Amp).
Alla luce della recente approvazione del Consiglio di Bacino delle nuove tariffe, comprendenti anche i maggiori oneri che la Società ha dovuto sobbarcarsi per l’emergenza PFAS afferma che: “Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a questi rincari, confermati da Acque del Chiampo Spa anche in commissione ecomafie ed incomprensibili, visto che gli altri gestori colpiti dall'inquinamento Pfas non hanno operato questa scelta. A giugno 2016 l’ente gestore comunicava un aumento progressivo del 18% delle bollette fino al 2019, facilmente consultabile dal cittadino con la lettura progressiva della propria bollettaâ€.
L’esponente vicentina evidenzia quindi che “i costi del sistema di filtraggio maggiorato per l'obiettivo PFAS zero, sono stati sostenuti da Acque Veronesi e Acque del Chiampo con fondi statali, precisamente 1,3 milioni, stanziati dal passato governo lo scorso anno, ricevuti e poi distribuiti ai gestori dalla Regione del Veneto che gode come sempre di obiettivi raggiunti coi soldi degli altri, senza peraltro cofinanziarli di tasca propria. A maggior ragione - conclude Cristina Guarda - i rincari di Acque del Chiampo rappresentano un dazio ingiusto per i cittadini, rispetto al quale è necessario un intervento di tutela che la Regione non vuole evidentemente garantireâ€.
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