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Tassa di soggiorno: a Vicenza pesa per il 2% delle entrate tributarie, a Venezia l'8%

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 19 Dicembre 2011 alle 13:06 | 0 commenti

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Cesdoc - Ma senza il gettito del casinò municipale il valore salirebbe al 24%). L'analisi del Cesdoc, Centro Studi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia, misura l'impatto economico dell'introduzione della tassa di soggiorno nei capoluoghi veneti
Per la Provincia di Vicenza si è valutato l'impatto economico su Asiago, che grazie a 216.527 presenze nel 2010 avrebbe riscosso, tenuto conto della modalità di calcolo della tassa, applicando la "tariffa massima" di Venezia 375.037,78 euro, inferiori gli introiti applicando la tariffa padovana (316.635 Euro)

Più dell'8% delle entrate tributarie del Comune di Venezia , questo l'ammontare della tassa di soggiorno se la Serenissima l'avesse già applicata per tutto il 2010. Un valore destinato a salire fino quasi al 27% se si escludesse il gettito del Casinò Municipale. Il dato emerge dallo studio del Cesdoc, Centro Studi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia che analizza l'impatto economico dell'introduzione della tassa di soggiorno nei capoluoghi veneti. La ricerca ha analizzato dati provenienti da fonte "Elaborazioni della Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat - Regione Veneto", Servizio Statistica e Ricerca - Comune di Venezia, portale Turismo Padova - Comune di Padova, sui flussi turistici dell'anno scorso. Fino ad ora sono soltanto due i comuni capoluogo del Veneto che adottano questa imposta: a Venezia é in vigore dal 24 agosto 2011 e a Padova dal 1 settembre 2011. Nel Capoluogo lagunare gli importi della tassa di soggiorno variano in base alla stagionalità (diverse per alta e bassa stagione, seppure quest'ultima duri ben 257 giorni per l'anno 2010), all'ubicazione della struttura ricettiva (Venezia centro storico, Isole, Terraferma) e in base alla tipologia di esercizio ricettivo (si distingue tra esercizi alberghieri ed extralberghieri, tra cui vi sono anche le strutture all'aperto, ossia villaggi turistici e campeggi). Si ipotizza una tariffa che consideri un valore medio ponderato alla stagionalità e ubicazione, utilizzando a seconda che venga considerato il valore più basso oppure il valore più elevato relativo ai singoli esercizi ricettivi una cosiddetta "tariffa minima" ed una "tariffa massima".

Considerando le presenze del 2010, tenuto conto della modalità di calcolo della tassa, se si fosse applicata l'imposta di soggiorno con "tariffa minima" gli introiti sarebbero stati pari a 14.862.252,38 euro, mentre adottando una "tariffa massima", la cifra sarebbe lievitata fino a sfiorare i 20 milioni di euro (19.675.387,80). Un valore pari all'8,41% delle entrate tributarie del Comune di Venezia.
Per Massimo Miani, Presidente dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Venezia " La tassa di soggiorno riveste un peso significativo in città ad alta vocazione turistica ed indubbiamente può rappresentare la fonte per finanziare interventi in materia di turismo che oltre a sostenere l'attività ricettiva garantirebbero manutenzione, fruizione e recupero di beni storico artistici locali. Un patrimonio di eccellenze che rende unico il nostro Paese nel mondo."
Per quanto riguarda l'altro comune dove tuttora é in vigore, Padova, se avesse applicato la sua tassa nel 2010 avrebbe avuto introiti per 2.387.024 euro di cui 2.265.119 derivanti dagli esercizi alberghieri e 121.095 provenienti dagli extralberghieri. La tassa di soggiorno del capoluogo euganeo, rispetto a quella in vigore a Venezia, è più semplificata, non fa differenze fra zone e non risente della stagionalità, ed incide soltanto per circa il 2% delle entrate tributarie.
Lo studio del Cesdoc ha inoltre calcolato gli introiti per gli altri capoluoghi regionali e per un comune di ciascuna provincia ad alta vocazione turistica, ipotizzando un duplice scenario, qualora si scegliesse la tariffa di Venezia oppure quella di Padova.
I numeri si fanno più consistenti con ipotesi su Vicenza. Su una base di 377.833 presenze l'anno scorso, di cui 302.239 negli esercizi alberghieri (pari al 79,99% del totale presenze) e 75.594 negli esercizi extralberghieri (pari al 20,01% del totale presenze), tenuto conto della modalità di calcolo della tassa, il capoluogo vicentino avrebbe avuto un introito di 840.524,33 euro applicando la "tariffa massima" veneziana e di 800.054,50 con la tariffa padovana. Il gettito derivante dall'applicazione della tassa di soggiorno sarebbe pari al 2,24% delle entrate tributare, considerando la "tariffa massima" veneziana ed al 2,13% con la tariffa padovana.
Per la Provincia di Vicenza si è valutato l'impatto economico su Asiago, che grazie a 216.527 presenze nel 2010 avrebbe riscosso, tenuto conto della modalità di calcolo della tassa, applicando la "tariffa massima" di Venezia 375.037,78 euro, inferiori gli introiti applicando la tariffa padovana (316.635 Euro).
"I costi delle città turistiche, per la loro specificità, sono di gran lunga maggiori di quelli di una città normale - sottolinea Massimo Da Re coordinatore del Cesdoc, - Con la tassa di soggiorno, non solo i capoluoghi, ma anche le piccole città turistiche e d'arte del Veneto, spesso con poche finanze a disposizione per la promozione, possono investire nuove risorse per mantenere alta l'offerta qualitativa dei propri territori".
Ritornando ai capoluoghi regionali, in ordine crescente, la città di Belluno se applicasse la tassa di soggiorno, in riferimento alle sue 69.237 presenze nel 2010, di cui 49.901 presenze negli esercizi alberghieri (pari al 72,07% del totale presenze) e 19.336 presenze negli esercizi extralberghieri (pari al 27,93% del totale presenze), tenuto conto della modalità di calcolo della tassa, avrebbe incassato con la "tariffa massima" di Venezia 162.492, 35 euro, mentre con quella padovana 139.055,50 euro.
Rovigo che nel 2010 ha registrato nei suoi esercizi 78.037 presenze, di cui 61.923 negli esercizi alberghieri (pari al 79,35% del totale presenze) e 16.114 negli esercizi extralberghieri (pari al 20,65% del totale presenze), tenuto conto della modalità di calcolo della tassa, avrebbe avuto un introito pari a 152.643,86 euro con la tariffa veneziana e 152.735 con quella padovana.
Segue la città di Treviso, i cui flussi nel 2010 hanno segnato 249.969 presenze, di cui 187.671 negli esercizi alberghieri (pari al 75,08% del totale presenze) e 62.298 negli esercizi extralberghieri (pari al 24,92% del totale presenze). Numeri che, applicando la tariffa di soggiorno "massima" veneziana, tenuto conto della modalità di calcolo della tassa, avrebbero portato al capoluogo della Marca 557.051,74 euro, e nel caso di applicazione della tariffa padovana 521.658 euro.
Decisamente più importanti gli introiti di Verona. Il capoluogo scaligero in virtù delle sue 1.391.698 presenze nel 2010 di cui 984.251 negli esercizi alberghieri (pari al 70,72% del totale presenze) e 407.447 negli esercizi extralberghieri (pari al 29,28% del totale presenze), tenuto conto della modalità di calcolo della tassa, avrebbe avuto con la tariffa "massima" veneziana un introito di 2.873.530,72 euro, cifra che scenderebbe a 2.611.279,50 euro con la tariffa padovana.

Seguono tabelle:

 

Tab.1: VICENZA

MOVIMENTO TURISTICO anno 2010

Arrivi 2010

Presenze 2010

permanenza media 2010

Alberghi 2 e 1 stella

15.190

39.287

2,59

Alberghi 3 stelle e residenze alb.

42.613

88.643

2,08

Alberghi 4 stelle

83.551

174.309

2,09

totale alberghieri

141.354

302.239

2,14

Alloggi agro-turistici

1.024

4.003

3,91

Alloggi privati

2.863

31.257

10,92

Altri esercizi

8.047

40.334

5,01

Campeggi e villaggi turistici

*[1]

*

*

totale extralberghieri/complementari

11.934

75.594

6,33

totale

153.288

377.833

2,46

Fonte: elaborazione Cesdoc su dati “Elaborazioni della Regione Veneto – Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat – Regione Veneto”

 

Tabella 2 (clicca qui)

 

Tabella 3

Fonte: elaborazione Cesdoc su dati "Elaborazioni della Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat - Regione Veneto", fonte Comune di Venezia e fonte Comune di Padova, www.turismopadova.it

Tab. 3: INTROITI DERIVANTI DALL'APPLICAZIONE DELLA TASSA DI SOGGIORNO CON TARIFFA MINIMA VENEZIA, MASSIMA VENEZIA E TARIFFA PADOVA

Totale introiti da imposta di soggiorno con TARIFFA "MINIMA" VENEZIA

Totale introiti da imposta di soggiorno con TARIFFA "MASSIMA" VENEZIA

Totale introiti da imposta di soggiorno con TARIFFA PADOVA

BELLUNO

€ 105.745,22

€ 162.492,35

€ 139.055,50

PADOVA

 

 

€ 2.387.024,00

ROVIGO

€ 115.073,30

€ 152.643,86

€ 152.735,00

TREVISO

€ 414.683,53

€ 557.051,74

€ 521.658,00

VENEZIA

€ 14.862.252,38

€ 19.675.387,80

 

VERONA

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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