Quotidiano | Categorie: Sanità

Tabaccai-croupier e pianti per ludopatici in pigiama e ciabatte: meglio aprire casinò

Di Edoardo Andrein Martedi 20 Ottobre 2015 alle 12:47 | 0 commenti

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Tra ordinanze nuove e vecchie sugli orari di funzionamento delle slot per sale gioco e tabaccherie a Vicenza e con progetti di contrasto al problema della ludopatia, sembra che da un altro lato lo Stato conservi un un sottobosco preoccupante per quanto riguarda il mercato del gioco. Nanni Delbecchi su Il Fatto Quotidiano prova a spiegare la situazione, di seguito vi proponiamo il testo dell'interessante articolo.

Mi sono rassegnato a comprare le sigarette al distributore automatico visto che il tabaccaio sotto casa non ha più tempo di stare dietro al banco. È troppo impegnato a giocare le schedine del Superenalotto o di altre fantasiose estrazioni, raccogliere scommesse, ispezionare la schiera di videopoker.

I monopoli di Stato stanno trasformando i tabaccai in croupier (e anche i bar con i videopoker vengono su bene). È l’effetto grottesco e pernicioso, arcitaliano, di due fattori uguali e opposti: da una parte la liberalizzazione selvaggia dell’azzardo; dall’altra il proibizionismo per cui, sebbene giocare sia possibile quasi ovunque, dove non è permesso diventa vietatissimo.

In nessun altro paese si piangono tanto i danni della ludopatia, però si fa di tutto per alimentarla (non dimentichiamo che la ludopatia dà accesso a molti fondi e può essere un grosso affare). Eppure un’alternativa ci sarebbe e non così bizzarra, visto che è praticata in tutto il resto del mondo. Aprire i Casinò.

In Italia si stampa 1/5 di tutti i gratta&vinci del pianeta: gli italiani hanno perso nel 2014 17 miliardi. Stabilire un numero di case da gioco autorizzate sul territorio nazionale, legare il loro sviluppo alle città che li ospitano e mettere fuorilegge ogni altra forma di azzardo. In tutta Europa funziona così e i casinò sono poli di intrattenimento, sede di spettacoli, volani di turismo.

Luoghi piacevoli dove passare una serata per tutta la famiglia. Da noi invece sono visti come antri dell’inferno, bocche dell’abisso; i quattro superstiti boccheggiano tra declino e scandali, soffocati dalla concorrenza dei locali pubblici e delle famigerate sale slot, dove si può misteriosamente fumare anche negli scantinati. Eppure l’unico modo serio di combattere la ludopatia sarebbe aprire casinò come si deve e chiudere tutto il resto. Solo un vero casinò consente di identificare i giocatori, imporgli dei limiti e soprattutto renderli visibili (il più forte desiderio del ludopatico è nascondersi in solitudine).

E allora come si spiega questa politica alla rovescia? Con la solita ipocrisia all’italiana, si fa ma non si dice. Bisogna consentire il gioco perché è una gallina dalle uova d’oro, però associandolo all’ambiguità, alla vergogna, al ridicolo, a Er Pomata e Mandrake di Febbre da cavallo. Guai a dargli una patente di trasparenza o addirittura di eleganza, facciamolo proliferare nella penombra, dove la disperazione prospera e la malavita sguazza, oppure nei casinò online, dove ci si può tranquillamente rovinare in pigiama e ciabatte.

E pazienza se qualcuno si rovina, l’importante è che lo faccia in pigiama e ciabatte, così nessuno lo vede, poi andiamo in TV a stracciarci le vesti sui rischi del gioco compulsivo. Siamo sempre lì: l’Italia è il paese dove tutto è possibile, meno vivere in un paese normale.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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