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Prestito da 200.000 euro per Terme Recoaro: schermaglie in vista

Di Marco Milioni Lunedi 21 Gennaio 2013 alle 19:34 | 1 commenti

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A palazzo Balbi, sede della giunta regionale del Veneto la voce ha cominciato a circolare dal stamani. Sembra che le opposizioni di centrosinistra siano sul piede di guerra per avere i dettagli della situazione delle Terme di Recoaro, la spa di proprietà della regione il cui futuro è ancora avvolto nella nebbia.

«A fine mese più chiarezza sul futuro della Terme della Recoaro Spa... A fine gennaio verrà consegnata la perizia effettuata dalla Regione per valutare il valore economico della società... Studieremo se indire un bando. Un'altra idea al vaglio è l´accorpamento con la Svec, Società edilizia Canal Grande sempre di proprietà della Regione, da realizzare prima della mesa in vendita. Al momento c´è stato l´interesse di alcuni privati e ci sono proposte interessanti di eventuali acquirenti. Ma per il momento, tutto è fermo in attesa della valutazione».

Così dichiarava sul GdV del 10 gennaio 2013 in pagina 37 Luigino Tremonti, amministratore unico delle terme recoaresi che fanno parte della galassia Svec (sempre capitanata da Tremonti). A palazzo Ferro Fini però la temperatura si è surriscaldata quando le minoranze hanno appreso che Svec si appresta a scucire un assegno da 200.000 euro alla affiliata Terme di Recoaro proprio in ragione della precaria situazione dei conti del polo termale vicentino.

Più precisamente il provvedimento ha preso la forma di un prestito fruttifero dell'importo «massimo di 200.000 euro» che la casa madre concederà alla società figlia. Almeno così sta scritto nella delibera regionale 2614 del 18 dicembre 2012, poi pubblicata sul bollettino regionale numero 2 del giorno 8 gennaio 2012.

Ad ogni modo la questione rimane sul tappeto con il disposto combinato di polemiche all'orizzonte. In primis ci sono i lavoratori degli stabilimenti termali che rimangono in ansia in ragione di una situazione economica «preoccupante». Poi ci sono le eco delle polemiche che proprio sulla galassia Svec erano piovute in passato anche a seguito dei dubbi sollevati dal consigliere regionale Andrea Causin (ex Margherita ora con Monti per l'Italia) i quali si erano concretizzati in una interrogazione del 21 settembre 2011 (in foto una veduta del centro di Recoaro). La querelle, che sul piano politico vede in laguna il suo palcoscenico principale parla soprattutto vicentino. Perché è vicentino è il leghista Roberto Ciambetti (Lega), relatore della delibera e vicentino è Arrigo Abalti, amministratore unico di Terme Recoaro sino al giugno del 2012.


Commenti

Francesco
Inviato Martedi 5 Febbraio 2013 alle 15:54

Recoaro , ha perduto l'immagine e l'attrazione degli anni 70, conosciuto in mondovisione con il Cantagiro, l'economia era fiorente, ma negli anni le varie gestioni politiche non hanno raccolto le varie opportunità, visto il vento favorevole, a sviluppare il territorio con le sue risorse per migliorare e incrementare il sviluppo turistico e occupazionale.
Ora attende come un grave malato terminale , ossigeno ( finanziamenti ) per allungare l'agonia, che i soliti medici ( politici e amministratori ) ripetono la solita ricetta.
Recoaro, oggi ha necessità di una vera sterzata, territorio con mille risorse, ma ci vogliono manager che hanno un DNA di orgoglio per imporre un cambio radicale di gestioni fallimentari.
La Conca D'Oro , o piccola Cortina era chiamato Recoaro , forse non è stato utilizzato il nome di " umiltà" che avrebbe espresso risultati migliori di oggi.
La gestione Recoaro deve essere proposta ad un modello privato , il quale deve proporre il rilancio del prodotto a livello internazionale.
Quindi meno burocrazia, e snellezza di servizi , saranno il biglietto da visita che i nuovi gestori dovranno applicare , per cui non ci devono essere interferenze dell'Ente pubblico, il quale ha uno sviluppo non consono all'iniziativa del privato, snello e veloce nelle decisioni, con risultati positivi.
Il mondo si è globalizzato , il sistema e cambiato, per cui la politica non ha la velocità nelle decisioni, visto che negli anni ha accumulato leggi e leggine, con un risultano.... Gli imprenditori sono i nuovi emigranti, lasciando aziende inermi sul territorio con il risultato di una nuova disoccupazione.
Noi veneti dobbiamo salvaguardare i patrimoni e lo sviluppo, specialmente in questo momento di prova manageriale , quindi la Regione deve essere orgogliosa di gestire e demandare imput per incentivare nuovi investimenti , con innovazioni sia nel settore del turismo, vedi Recoaro, sia industriale.
Vi ringrazio della vs. Gentile attenzione, colgo l'occasione di inviare i miei distinti saluti Francesco
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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