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Non diminuisce d'intensità l'uragano che si sta abbattendo sulla Borsa italiana, l'annuncio delle condizioni che regoleranno l'aumento di capitale del nostro maggior Istituto di Credito, Unicredit, ha portato a scaricarsi sul nostro indice principale, e sul settore bancario in particolare, una tale ondata di vendite da intimorire anche il trader più navigato. Quando, e soprattutto dove si fermerà? Quale sarà il valore del titolo Unicredit dal quale le quotazioni potranno ripartire? Purtroppo sono domande senza risposta.		
					
			La  solo cosa certa, al momento, è il prezzo al quale saranno emesse le nuove azioni  (1,943 euro), quindi sotto questa soglia, almeno fino alla conclusione  dell’operazione di aumento di capitale, non si potrà andare, ma, a parte questa  banalità, è difficile dire qualcosa di sensato.  
   Mi riprometto, di pubblicare un articolo, ad  hoc, su quanto sta succedendo a Piazza Affari e su come ci si debba comportare,  ma posso certamente anticipare che i guai di Unicredit sono tutt’altro che  recenti, anche se all’attuale management va ascritto il terribile errore di non  aver aperto l’ombrello quando pioveva, per farlo quando la pioggia era ormai  diventata un uragano.  
   Nel bel mezzo di un uragano, aprire  l’ombrello, risulta inutile, caro Ghizzoni.     Chiariamo però un fatto, l’attacco ad  Unicredit fa parte di una più ampia strategia tesa ad appropriarsi dei tesori  che ancora il nostro Paese detiene, si sa che oggi le guerre non si combattono  più con le armi, si ottiene tutto, molto più facilmente, aggredendo il sistema  finanziario, vero anello debole di tutte le economie sviluppate.  
   Ma, tant’è, oggi noi ci troviamo nella  condizione di commentare ribassi di questa entità
: Unicredit (-17,27%), Banca  Popolare di Milano (-10,74%), Banco Popolare (-10,27%), Ubi Banca (-8,90%),  Banca MPS (-8,55%), Intesa Sanpaolo (-7,33%), Mediolanum (-6,64%),Mediobanca  (-6,29%) e Bper (-5,98%).     Ma la giornata borsistica odierna dovrebbe  essere studiata ed analizzata da tutti i cultori e gli appassionati di finanza  perché anche, anzi soprattutto, nella sventura si debbono trarre gli  insegnamenti e trovare i segnali positivi che comunque “l’universo†e le leggi  del caso che lo governano,  incredibilmente ci invia.  
   Come infatti giustificare altrimenti che  proprio in questa giornata, quando tutto sembra crollare, un titolo guadagna il  3,57%? E qual è questo titolo? Fiat, una azienda che soltanto pochissimi anni fa  era “tecnicamente†fallita e che grazie esclusivamente alle intuizioni ed alle  straordinarie capacità di un uomo, Sergio Marchionne, oggi può addirittura  comunicare di aver portato la propria quota al 58,5% di Chrysler, un’operazione  geniale!  
   Questo deve far riflettere tutti, sono le  persone che fanno la differenza, a Fermi fu sufficiente un pacchetto di  sigarette per dimostrare le proprie tesi, non ebbe bisogno del CERN di Ginevra!  
   Giancarlo Marcotti perVicenzaPiu.com