Sui ritardi delle missive Tares c'è chi bara tra Hibripost e Aim: intanto pagano i cittadini
Domenica 15 Dicembre 2013 alle 23:13 | 0 commenti
 
				
		Tares da pagare subito, lunedì 16 dicembre, e allora, ecco le decisone "responsabile" di Aim: la municipalizzata gestita ai piani alti da Colla e Vianello ha tenuto aperti gli uffici sabato e domenica per consentire a tanti vicentini di farsi stampare a S. Biagio il modello F24, che non hanno ricevuto per adempiere all'obbligo e che non hanno dimestichezza col web per stamparselo in proprio.
«Ma il problema non nasce da Aim, ma dal ministero dell'Economia che ha imposto ai Comuni di non posticipare le scadenze. Con questa apertura straordinaria cerchiamo di venire incontro a chi vuol pagare nei termini», spiegano dalla società di contrà San Biagio, come si legge sul GdV del 15 dicembre su cui la municipalizzata aveva comprato i suoi soliti spazi promo-informativi.
In questi giorni il consigliere Claudio  Cicero, anche dopo la nostra segnalazione di anomalie nelle "consegne"  della posta Aim tramite il consorzio Hibripost, con una nota aveva però  avanzato dei dubbi ulteriori anche sul "mittente" Aim: «Lunedì la  scadenza ma più di mezza città deve ancora ricevere le bollette e il  modello F24. È un sistema sbagliato, inventato da qualche burocrate  ministeriale. Forse, qualche spiegazione in tutto questo caos la deve  anche Aim», che oggi, come detto, scarica tramite il GdV la  responsabilità su Roma e addirittura lamenta i costi che ha dovuto  sostenere con questa dichiarazione:  «Per permettere di pagare  regolarmente ai vicentini quanto impone lo Stato, la Tares, sta facendo i  salti mortali. Compreso il pagamento dello straordinario ai dipendenti  degli sportelli».
Ora, dopo la nostra denuncia delle missive con gli  F24 consegnate in "ammucchiata" rapida da Hibripost, che nel passato  aveva abbandonato lettere di Acque vicentine sotto la pioggia, senza che  l'altra municipalizzata, presieduta da Angelo Guzzo, si degnasse di  rispondere alla nostra segnalazione a differenza di Aim, che, bisogna  dirlo, si è fatta viva, e dopo la risentita reazione del consorzio, che  però si è ben guardato dal rispondere alle nostre domande su personale,  contratti di lavoro e appalti, delle due l'una. 
O nasconde la verità Hibripost quando, vantandosi di «milioni di bollette correttamente e puntualmente consegnate nel corso dell'ormai pluriennale collaborazione con Aim», non segnala il 12 dicembre, quando ci scrive, che molte delle missive "Tares" spedite da Aim non erano state consegnate.
O Aim gioca con frasi e soldi pubblici se scarica su Roma i ritardi nelle consegne non dicendo quando ha spedito le comunicazioni e i moduli non arrivati.
Con pessima (e poco lecita?) scelta di trasparenza e di tutela anche per i cittadini che volessero documentare ritardi nei pagamenti dovuti a ritardi dei fogli arrivati nessuna data di spedizione appare sulle buste. E nelle sei pagine spedite solo su quella con l'intestazione "Avviso di pagamento Tares" c'è la data del 27 novembre 2013.
Di compilazione e non di spedizione? Se così ci si dica quando la posta "ibrida" è realmente partita e quanti giorni sono passati dalla compilazione alla spedizione.
Il 27 novembre 2013 è, invece, la data di compilazione e spedizione? Allora qualcuno ci dica e ci "certifichi" perché le missive dal 27 novembre o giù di lì non sono arrivate a molti cittadini dopo oltre due settimane con un servizio privato che, pure, dovrebbe essere più veloce delle vituperate Poste Italiane pubbliche.
O è la solita storia italiana in salsa vicentina per cui i costi vanno al pubblico (Aim nel caso) e i profitti al privato (Hibripost)?
Con l'aggravante, solita, dei danni ai cittadini.
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