Quotidiano | Categorie: Mostre, Arte

Successo per "Terra nelle scarpe" che chiude oggi a Villaga

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 5 Agosto 2012 alle 11:05 | 0 commenti

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Ultimo fine settimana di apertura a Villaga (Vi) per la vernice della mostra TERRA NELLE SCARPE realizzata da Antonio Gregolin. Ultimi giorni per poter visitare l'esposizione -unica del suo genere in Italia-, che qui espone alcune delle scarpe più simboliche e curiose: dal pilota di Formula Uno Alessandro Zanardi, al celebre clown David Larible, al pittore Toni Zarpellon, agli attori Moni Ovadia e Marco Paolini, ecc. Suggestiva anche la sezione dedicata alle "scarpe dello spirito" con calzature di monaci, monache e frati, come pure di pellegrini, alcune di queste mai uscite prima dagli storici monasteri (qui la photo gallery).

Scarpe e arte, ma anche cultura e storia degli uomini che camminano proprio con quelle scarpe che qui formano un percorso suggestivo e narrativo: "Si ha quasi l'impressione che alcune di queste scarpe - spiega il curatore e artista Antonio Gregolin- sussurrino la storia di chi le ha indossate. Non una mostra sulle scarpe dunque, ma una mirata ricerca sul tempo delle scarpe e la storia degli uomini". Tutti però con un inscindibile legame con la Terra: "Le scarpe sono lo strumento quotidiano con cui veniamo in contatto con la Terra. Sono loro che battono il nostro cammino, seguono la strada di chi ci ha preceduto". In centinaia in questi giorni stanno visitato la vernice della mostra, che fa da anticipazione ad una mostra più ampia che l'artista sta pensando per il futuro, dove il passato e il presente viene raccontato dalle scarpe. Dalle scarpe d'arte a quelle dello spirito e della storia. Dal vecchio scarpone di un soldato austriaco della Prima Guerra Mondiale, conservato e restituito dal ghiaccio del Lagorai, agli zoccoli de "L'albero degli zoccoli", alle scarpe dei migranti. Le ultime arrivate in questi giorni sono le scarpe di due grandi del teatro: Marco Paolini e Moni Ovadia. Sono state consegnate ieri a Padova da Paolini le scarpe, anzi le sue ciabatte, con un implicito riferimento al tema della terra. L'attore colpito dall'originalità della proposta ha motivato questa scelta con un testo scritto di suo pugno: "Anabasi, il cammino di ritrovare la strada, di perdere il tempo che serve a non perdersi...Sulla via del ritorno comincio a sognare il momento in cui tolte le scarpe m'infilerò le robuste ciabatte tirolesi, fatte per la casa, ma che io uso anche per andare nel campo". Sempre ieri, ma a Milano, un altro grande del teatro, Moni Ovadia, ha offerto il suo contributo: "Sono grato alle mie scarpe -ha detto l'attore-, che mi aiutano ad accompagnare il pubblico dentro e fuori il teatro, in una sorta di viaggio nella vita, la morte e le verità. Queste mie "polacchine" hanno calcato molti palcoscenici italiani, entrando di diritto a far parte del mio spettacolo". Ma quelle che più impressionano perché uscite da un antico monastero di monache eremite, sono le "pianelle", le scarpe fatte a mano in corda e tela utilizzate dalle Vergini Eremite Francescane di Padova fino agli anni Sessanta. Non erano mai state mostrate prima fuori dal monastero le umili scarpe-pantofole francescane, con la tomaia a forma di "ferro di cavallo". "Un vero cimelio - conclude Gregolin- che dimostra quanto una scarpa possa incarnare una parte di noi, come quella storia dove le idee continuano a camminano con le scarpe". La mostra realizzata in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di Villaga, chiuderà domenica prossima alle 24. "E' una mostra che sta crescendo con nomi noti pronti a donare le loro scarpe, e trattandosi di scarpe, la mostra ora non può che camminare..." conclude Gregolin, pensando alle città del Veneto.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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