Stop al Made in Italy camuffato, Cerantola: importante tutela
Venerdi 9 Maggio 2014 alle 16:50 | 0 commenti
Coldiretti Vicenza - Saranno finalmente resi pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare, dopo le proteste di Coldiretti al Brennero e le molteplici iniziative di mobilitazione messe in campo per contrastare le aggressioni al made in Italy conseguenti alla lavorazione nel nostro Paese di prodotti alimentari oggetto di importazione o di scambio intracomunitario e la successiva messa in commercio come prodotti autenticamente italiani.
"Siamo compiaciuti che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, condivida ed abbia dato concreto seguito alle richieste presentate da Coldiretti di togliere il “segreto di Stato†sui dati inerenti agli scambi - commenta il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola - per sostenere la ripresa economica in una situazione in cui contiene materie prime straniere circa un terzo dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio made in Italy, all’insaputa dei consumatori ed a danno delle aziende agricole". Finora, infatti, una complessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza, come testimoniato dallo scandalo della carne di cavallo, provocando gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione dei consumatori, a fronte all’impossibilità di fare trasparenza sulla provenienza degli alimenti. Una mancanza di trasparenza che ha favorito il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo del made in Italy. A tal fine, il Ministro della salute ha disposto l’immediata costituzione di un comitato presso il Ministero della Salute composto da esperti della materia, incaricato di definire, in tempi brevi, le modalità attraverso cui saranno rese disponibili le informazioni relative alla provenienza dei prodotti agro-alimentari a soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati. "L’eliminazione del “segreto di Stato†sui prodotti agroalimentari - conclude il presidente Martino Cerantola - sulle informazioni che attengono alla salute ed alla sicurezza dei cittadini realizza, dunque, una condizione di piena legalità diretta a consentire lo sviluppo di filiere agricole tutte italiane che sono ostacolate dalla concorrenza sleale di imprese straniere e, soprattutto, nazionali, che attraverso marchi, segni distintivi e pubblicità , si appropriano illegittimamente dell’identità italiana dei prodotti agro alimentari".
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