Stipendi politici: dopo "Nun te regghe più" Sbrollini presenta legge
Lunedi 18 Giugno 2012 alle 10:13 | 0 commenti
Daniela Sbrollini, PD - Proposta di legge d'iniziativa del deputato on. Daniela Sbrollini. Adeguamento alla media europea degli stipendi, emolumenti, indennità degli eletti negli organi di rappresentanza nazionale e locale. Onorevoli colleghi, il Paese vive una situazione di grave difficoltà . La crisi economica si fa sentire ovunque. Ci sono insicurezza, povertà diffusa, disoccupazione, timori per il futuro.
I gruppi dirigenti, in tutte le loro articolazioni comunitarie e nazionali, chiedono sacrifici, austerità , rigore nei conti pubblici, riduzione della spesa e del debito, risanamento. Le manovre approvate finora sono andate in questa direzione, contraendo la ricchezza reale nel Paese, aumentando la forbice tra i redditi alti e il ceto medio. Contemporaneamente a questa crisi, sale anche una crisi della politica e della rappresentanza. Le istituzione stanno perdendo di autorevolezza, i partiti stessi, fondamentali per la tenuta democratica, si stanno sfarinando. Chi occupa cariche di vertice e istituzionali è percepito - a torto o a ragione - come un soggetto privilegiato che cura il proprio interesse e non quello della collettività . In questo clima, appare necessario offrire ai cittadini segnali chiari ed esempi limpidi. Esiste una sproporzione tra retribuzioni percepite dalle varie cariche istituzionali elettive nazionali, regionali, provinciali e comunali, in Italia, rispetto alla retribuzione media percepita a livello europeo per incarichi equivalenti. Una sperequazione a cui fa posto rimedio. Anche per rispetto verso i sacrifici economici che le tante manovre finanziarie, poste in essere durante tale crisi economica, chiedono ai cittadini della Repubblica italiana. Un comitato spontaneo di cittadini denominato "Nun te regghe più" ha presentato una Proposta di legge di iniziativa popolare che vuole introdurre una norma per equiparare gli stipendi dei parlamentari, attualmente determinati dalla legge n. 1261, e dei dirigenti pubblici nominati dai politici o eletti dal popolo, alla media degli stipendi europei per le stesse mansioni. L'iniziativa è stata pubblicata, come richiesto dalla legge, sulla Gazzetta ufficiale n. 227 del 29.09.2011 e da quel giorno è iniziata la raccolta di firme che e' terminata alla metà del mese di marzo 2012. Sono state raccolte circa 120mila firme. La sottoscritta, per dare forza a tale proposta, intende presentarla essa stessa come prima firmataria, facendo propri, con questo atto, i principi ed il dettato normativo. La presente proposta di legge si compone di un solo articolo, anche se raggruppa diverse cariche elettive, con stipendi ed emolumenti di diversa natura legislativa, in modo da essere intesa come atto d'indirizzo, capace di ingenerare nelle future generazioni una fiducia nelle pubbliche istituzioni, oltre che come unica fonte legislativa per le varie cariche elettive ed equiparate delle medesime istituzioni.
Proposta di Legge: art. 1. I parlamentari eletti al Senato della Repubblica e alla Camera dei deputati, il Presidente del Consiglio dei ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle regioni, i presidenti delle province, i sindaci, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica e soggetti equiparati non possono percepire, a titolo di stipendi, emolumenti, indennità , tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell'Unione europea, somme superiori alla media europea degli stipendi, emolumenti e indennità percepiti negli altri Paesi membri dell'Unione per incarichi equivalenti.
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