Statuto di Vicenza, Giordino (Fli): una nota
Mercoledi 29 Febbraio 2012 alle 17:30 | 0 commenti
Enzo Giordino - Circolo FLI Vicenza - All'interno del Consiglio Comunale di Vicenza non è presente nessun esponente di Futuro e Libertà , ma per una comunità politica così numerosa come la nostra ed in continua crescita, corre l'obbligo di esprimere la propria posizione in merito alla proposta del nuovo Statuto del Comune licenziata dall'apposita commissione. Il fatto che in questa legislatura c'è la concreta possibilità che un nuovo statuto sarà approvato è già una buona notizia,
speriamo poi che la scelta definitiva sia condivisa dalla maggioranza delle forze politiche e dalla società civile in tutte le sue declinazioni.
Le innovazioni più importanti sono certamente quelle che riguardano l'istituzione del Consiglio degli stranieri e la possibilità di proporre referendum di natura consultiva, propositiva, abrogativa e abrogativa-propositiva da parte della cittadinanza. Futuro e Libertà non può che apprezzare l'iniziativa dell'istituzione del Consiglio degli stranieri, un organo di rappresentanza tale aiuterà senza dubbio l'inclusione dei cittadini non italiani all'interno della nostra comunità e va esattamente nella direzione indicata dal nostro partito che ha proposto fin dalla sua nascita l'istituto dello ius soli per tutti i nati nel territorio italiano, a prescindere dalla nazionalità dei genitori. Ovviamente il Consiglio degli stranieri non dev'essere in alcun modo l'alibi per trascurare il controllo capillare del territorio da parte dell'istituzione comunale, soprattutto in un momento in cui proprio la presenza massiccia di stranieri ha creato fino ad oggi situazioni di disagio per la popolazione vicentina. Anzi, primaria responsabilità di questo futuro organo di rappresentanza dovrà essere quella di collaborare con l'amministrazione comunale al fine che alcune zone della città ritornino ad essere vivibili. Tecnicamente non troviamo coerente l'articolo 30 della bozza del nuovo statuto, in cui si esplicita che il Presidente ed il Vice-Presidente del Consiglio degli stranieri, partecipano con diritto di parola, ma senza diritto di voto, alle sedute del Consiglio Comunale ed alle riunioni delle commissioni permanenti, con la possibilità anche di presentare domande di attualità , interrogazioni, interpellanze, mozioni ed ordini del giorno. In questo modo pare eccessiva la rappresentatività di questo organo rispetto alle altre associazioni costituite, il diritto di iniziativa delle proposte di deliberazione ci sembra invece una opportunità importante. Anche la questione del referendum è senza dubbio importante, troviamo che qualsiasi iniziativa che avvicini i cittadini alla possibilità di scegliere direttamente in merito a questioni che li riguardano siano da promuovere. In un momento in cui le istituzioni politiche nazionali hanno perso di credibilità agli occhi della gente, ci sembra che nelle decisioni degli enti locali siano sempre più prese in considerazione le proposte della cosiddetta società civile, con i suoi movimenti e le sue associazioni, organizzate e spontanee. I partiti tradizionalmente considerati, pur nella loro fondamentale importanza, non possono più essere l'unico riferimento per chi desidera fare politica attiva. La bontà di questo istituto deve necessariamente tener conto di una rappresentanza qualificata, al fine di evitare iniziative che potrebbero essere solo tentativi di opposizione di una percentuale esigua della popolazione e allo stesso tempo non può rappresentare un modo per "ingessare" il legittimo operato delle istituzioni democraticamente elette, e quindi autorevolmente chiamate a decidere. Senza entrare nella questione del numero esatto di cittadini che possono chiedere l'effettuazione del referendum, ci sembra importante che la percentuale necessaria per la validità della consultazione sia almeno calcolata sui cittadini aventi diritti al voto e non sui partecipanti al voto nelle ultime elezioni per il Consiglio Comunale.
Enzo Giordino - Circolo FLI Vicenza
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