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Spread e follie, il Nord non può più attendere

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 4 Agosto 2011 alle 15:56 | 3 commenti

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Roberto Ciambetti assessore regionale bilancio - Il differenziale tra il debito sovrano italiano e quello tedesco, lo spread tra Btp e Bund, viene fissato dal mercato, che non agisce senza etica ma  con proprie regole precise.Non possiamo accusare il mercato, la speculazione, gli hedge founds, ma anche agli Eft, gli investitori a lungo periodo, di fare il loro mestiere: se non siamo capaci di incidere nelle spese improduttive, dobbiamo garantire interessi più elevati, quindi aumentare lo spread.  Mettiamoci nei loro panni: se aveva un senso attaccare Atene, perché non scommettere sulla debolezza italiana?  Che differenza passa, in altre parole, tra il Pelopponeso e la Campania, l’Epiro e la Calabria, la Tracia e la Puglia o Creta e la Sicilia?

Si dirà che le nostre Regioni possono contare, a differenza della Grecia, del formidabile supporto del Nord. Ma  un investitore accorto non può non valutare con attenzione l’ipotesi dell’insostenibilità di questo legame Nord-Sud, rapporto che non né esattamente simbiotico. Che spetti al Nord l’onere della difesa del sistema è inconfutabile;  i dati congiunturali del Veneto, sono chiarissimi in questo senso:  nel secondo trimestre 2011 la produzione industriale ha registrato una crescita del +3,9 per cento, prosegue l’andamento di crescita del fatturato che ha segnato un aumento del +4,9 per cento, con l’export in crescita dell’8,1 per cento. Il Veneto viaggia a velocità ben superiore a un Land tedesco, ma rischia di  trovarsi senza benzina,  perché la ricchezza prodotta viene dirottata altrove. Si prenda, ad esempio (e mi limito a citare l’ultimo caso), la scandalosa vicenda riguardate l’imposizione da parte dello stato dei ticket in Sanità, per cui, in estrema sintesi, i cittadini del Veneto o della Lombardia e del Piemonte o dell’Emilia  dovranno pagare il superticket non per finanziare la sanità veneta, lombarda,  piemontese, emiliana bensì per coprire le falle dei bilanci socio-sanitari di altre Regioni.    Al gravame fiscale, che nel caso dei ticket colpisce le famiglie in maniera indiscriminata sottraendo risorse che potrebbero andare in consumi o risparmi che comunque avrebbero riflessi positivi per l’economia, aggiungiamo i vecchi mali del sistema, la zavorra burocratica, l’inefficienza e i lunghi tempi della Giustizia civile, il costo abnorme della bolletta energetica…non mi sembra in quadro molto rassicurante per un investitore estero. Le parti sociali hanno proposto al governo un piano, dal pareggio di bilancio, ai tagli ai costi della politica, liberalizzazioni e privatizzazioni, sblocco degli investimenti, semplificazione e pubblica amministrazione, mercato del lavoro. Sia chiaro: passaggi ineludibili. Ma senza un cambio di rotta nelle spese clientelari, nell’assistenzialismo, nella difesa di corporazioni e privilegi  non si fa molta strada. Si investe in vista di un guadagno, ma se chi crea ricchezza, cioè imprese e lavoratori, deve sostenere oneri impropri difficilmente avrà margini tali da garantire rendimenti appetibili nel breve periodo; nel lungo la prospettiva potrebbe essere diversa, ma solo a condizione di impostare strategie che impediscano il trasferimento di risorse dalle aree produttive a quelle assistite, facendo in modo che queste ultime s’affranchino dall’assistenzialismo clientelare. La speculazione in verità prende atto di una situazione insostenibile di una follia. In molti conosciamo la locuzione latina “Quousque tandem abutere patientia nostra”? dove oggi a pazientare sono appunto coloro che dovrebbero creare ricchezza per far uscire il Paese dalla crisi; non molti ricordano invece come continua quella domanda di Cicerone, che tradotta suona, più o meno, “Quanto a lungo ancora questa  tua follia si prenderà gioco di noi”?   

 

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Commenti

Inviato Giovedi 4 Agosto 2011 alle 20:37

Quindi? SECESSIONE? o ANNESSIONE alla Germania? ma non mi sembra affatto che le borse tedesche e del resto d'Europa vadano poi così bene!
Inviato Giovedi 4 Agosto 2011 alle 20:39

Mi sembra che voi leghisti vi siate un po' troppo ambientati nei palazzi del potere! QUI SERVONO RIFORME STRUTTURALI!
Inviato Giovedi 4 Agosto 2011 alle 20:42

Signor Ciambetti i problemi dei mercati internazionali non si risolvono con le divisioni, ma creando grandi alleanze. Il piccolo non è vincente sul piano internazionale! Vogliamo fare la fine della Slovenia o della Croazia che sono di fatto sudditi tedeschi?
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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