Sporteam I.G.VI., il "concapitano" Carluccio: vogliamo giocare bene o non ci divertiamo
Martedi 25 Ottobre 2011 alle 17:12 | 0 commenti
Sporteam Vicenza - E' stata il simbolo dell'ascesa dello Sport Game Schio dal nulla alla serie A regionale fino ai playoff del 2010, è ora uno dei due "testimoni" armati di fascetta al braccio dello Sporteam I.G.VI. Vicenza. Ci è arrivata attraverso un titolo veneto alzato al cielo ad Este lo scorso 9 aprile, ma non si è mai accontentata e non ha mai smesso di sognare. Lo si legge chiaro nelle sue risposte, e il suo buttare il cuore - ora biancorosso - oltre l'ostacolo si scopre ora come sia stato un talismano cullato intimamente.
Per l'attaccante veneziana d'origine ma ormai da anni vicentina d'azione è arrivato il debutto in serie A, contro le Lupe e a Milano ha battagliato in campo con e compagne. Due trasferte sfortunate per quanto raccolto, soprattutto quella lombarda dove lo Sporteam poteva intascare punti dopo una prestazione positiva. E' lei la veterana della squadra carta d'identità alla mano, con i suoi 34 anni, altro fattore in più a legittimare una fascia di capitano che porterà nel girone di ritorno, in staffetta con la compagna Tatiana Marulli. Così come la scorsa annata, la più entusiasmante fino a prima del debutto del 9 ottobre 2011 in serie A. Ora è già tutta un'altra storia, da scrivere, con il suo bel numero 10 sulle spalle e ben venga insomma la "staffetta di fascetta". La scaramanzia centra poco, centrano i meriti dentro e fuori dal campo e la capacità di trascinare la squadra.
Parola al "concapitano" per il post Kick Off e per il futuro prossimo che attende le biancorosse.
Contro il Kick Off, ormai conclamata bestia nera per voi, non ci si aspettava un match "morbido". E' stato così?
"Il Kick Off è una squadra quadrata, tecnicamente molto forte avendo nel suo organico alcune giocatrici come Atz, Gazzoli, Ciuntu etc. che hanno dalla loro bravura e insieme forza fisica. Interpretano poi al meglio le disposizioni del loro tecnico mentre noi paghiamo ancora molte ingenuità , commettiamo errori a volte banali. Questa partita brucia per come è finita. Non abbiamo demeritato e, anzi, poteva finire con una nostra vittoria. Sono stati determinanti gli episodi..."
Una cosa che ha funzionato domenica, una da rivedere...
"Ha funzionato la capacità di contrastarle e di sporcare spesso le loro ripartenze, di contro dobbiamo migliorare in fase conclusiva ed essere più attente nei calci da fermo".
Sporteam dai tre volti in tre turni: con il Montesilvano vince giocando bene, con le Lupe perde giocando male, con il Kick Off perde giocando bene. Per chiudere il cerchio manca il "vincere giocando male". Andrebbe bene (magari facendo l'occhiolino alla classifica)?
"Vogliamo giocare bene, altrimenti non si diverte nessuno, né noi né chi ci guarda. E' proprio questo il nostro obbiettivo, cercare di vincere avvicinando più tifosi possibili alla nostra squadra. Per il morale a volte il vincere giocando male ti aiuta a crederci ma non ci si sente poi così bene... Il detto "chi semina prima o poi raccoglie" è il mio motto...Quindi meglio lavorare duro!"
Il calendario aveva riservato per voi un trittico agghiacciante in avvio, in pratica tre delle quattro favorite per il poker di posti playoff. Rimane fuori e da affrontare solo il Preci. Ora un altro trittico con le squadre di teorica seconda fascia, come affrontare ora Flaminia, Aragonese e Pelletterie?
"Non voglio che lo Sporteam si "esalti" con le presunte seconde linee, vorrei per la mia squadra una crescita fatta di vittorie e pure sconfitte ma che ci faccia migliorare sempre! Sogno lo scudetto per la città di Vicenza...Un giorno chissà , magari lo vedremo realizzato. Sicuramente è presunzione ma senza sogni non si vive!"
Due capitani in un gruppo ormai unito a distanza di un anno e mezzo dalla fusione fra Team Vicenza e Sport Game Schio. Squadra con due anime o con uno spirito di gruppo che vale doppio?
"Non nascondo che non è stato facile all'inizio anche se ora la situazione è migliorata, venivamo da realtà e abitudini diverse, stiamo cercando con il tempo di creare unione... Bisogna che ci sforziamo ogni giorno in questa direzione, perché le cose non vengono da sole e i gli ostacoli non si superano da soli in un campionato come la serie A".
A proposito. Qualche mese fa, durante il campionato scorso in Veneto, Marta Carluccio aveva mai sognato di scendere in campo in serie A con la sua squadra?
"Vincere il campionato regionale e approdare poi l'anno successivo alla massima serie diciamo che era il mio sogno! Ho voluto rimanere con i piedi per terra fino alla fine ma ora posso veramente dire che è vero, è tutto vero! Oggi è arrivato il momento di ringraziare tutte le persone che hanno creduto in me, soprattutto Mister Carrettiero che mi ha fatto appassionare a questo sport e che mi ha condotto con pazienza a lavorare sodo per raggiungere questo sogno attraversando tanti momenti di difficoltà e di sconforto. Considero Lucio Solazzi un grandissimo allenatore e vorrei poter dimostrare tutto ciò che ho dentro, le emozioni che mi legano a questa maglia e segnare un gol per la mia squadra... Questo è il mio più grande desiderio!"
Intervista sul nuovo sito biancorosso www.vicenzafutsal.it
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