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Arianna Spessotto, Movimento 5 Stelle

Roma, 03 GIUGNO 2015 - Il persistere di gravi anomalie nella composizione della Commissione VIA della Regione Veneto e nella nomina dei commissari esterni cui la stessa Commissione fa sistematicamente ricorso, genera una inaccettabile conflitto di interessi, in violazione delle normative europee di riferimento e dei principi di trasparenza e imparzialità dell'azione amministrativa.

La situazione di potenziale conflitto, denunciata nell'interrogazione parlamentare a mia prima firma, risale almeno al 2011, quando la questione era già stata oggetto di un esposto erariale presso la Corte dei Conti. Ma il problema non è confinato alla Regione Veneto. La normativa attuale non prevede infatti alcuna forma di selezione pubblica per i componenti delle Commissioni VIA, la cui nomina, come nel caso veneto, spetta esclusivamente al diretto controllo politico della Giunta regionale, così come la durata in carica e la determinazione dei compensi dei commissari.

I componenti tecnici delle Commissioni dovrebbero essere nominati per l'esperienza maturata nei rispettivi ambiti di competenza, determinati per legge, mentre in realtà assistiamo sempre più spesso alla nomina di commissari esterni, nella maggior parte dei casi architetti, i quali, oltre a fornire un parere vincolante per un dato progetto, in uno specifico territorio, possono difendere in quello stesso territorio l'interesse di vari committenti privati, generando in tal modo una pericolosa situazione in cui il controllato nomina il controllore. E' inoltre mia intenzione presentare al più presto una segnalazione all'ANAC affinché siano accertate tutte le eventuali responsabilità amministrative del caso e venga fatta chiarezza sull'attendibilità dei pareri espressi sui progetti di volta in volta all'esame della Commissione.