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Spareggio salvezza. Vicenza - Empoli: la prima battaglia finisce con un pari

Di Marco Polo Domenica 3 Giugno 2012 alle 20:15 | 0 commenti

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Il rischio c’era, ora la salvezza si fa più dura. Il Vicenza non riesce a superare l’Empoli nell’andata di quello che è un torridissimo spareggio salvezza. Lo zero a zero finale favorisce senza dubbio i toscani che nella gara di ritorno potranno giocare per due risultati su tre. Ma salvare la cadetteria, patrimonio di un’intera città che ha dimostrato ancora una volta un grande amore per la sua squadra, è ancora impresa alla portata degli uomini di Cagni. Bisognerà espugnare il Castellani ma il Vicenza, soprattutto quello del primo tempo, ha tutto per potercela fare. 

Bisognerà espugnare il Castellani ma il Vicenza, soprattutto quello del primo tempo, ha tutto per potercela fare. Nella prima frazione si è ammirato un team arrembante, vibrante, gladiatorio libero da qualsiasi laccio psicologico derivante da un’eventuale paura di  non farcela. A nessuno sono tremate le gambe, anzi. L’Empoli ha trascorso una gran brutta mezz’ora, la prima, quando le frecce biancorosse schizzavano da tutte le parti. Il rammarico di questo match sta tutto nel non aver sfruttato le occasioni create, magari dosando con cura l’ultimo passaggio, quello che avrebbe messo il compagno meglio piazzato davvero nelle condizioni di battere a rete.  

 

Le scelte.  Nessuna novità in casa berica rispetto alla formazione annunciata. Maiorino accompagna Pinardi e bomber Paolucci però parte dalla fascia sinistra in quello che di fatto è un 4-4-2. Gavazzi si colloca sulla fascia destra pronto a stantuffare e mettere in difficoltà la retroguardia empolese. Cambia invece il proprio trequartista mister Aglietti: il 21enne Saponara è preferito a Lazzari. 

 

Fuoco e fiamme. Il Vicenza come un’orda barbarica. L’obiettivo della squadra berica è vincere, lo sanno i giocatori lo sa mister Cagni, lo sa lo splendido pubblico che ha preparato una coreografia degna di ben altra serie. Un buon approccio alla partita è essenziale per mettere subito le cose in chiaro e far capire all’Empoli tutta la carica emotiva che pulsa dentro ai petti dei fanti biancorossi. E il Vicenza mette in campo proprio ciò che la sua gente gli chiede: il cuore. L’adrenalina è al massimo, il costante incitamento del pubblico fa il resto. I biancorossi cercano di fare la partita impostando la contesa nel modo che gli riesce meglio ossia mettendola su ritmi altissimi per impedire all’Empoli mantenere un organizzato possesso di palla. L’asfissiante pressione iniziale produce alcune punizioni sulle quale la formazione ospite si salva sempre con un certo affanno e che sembrano poter indirizzare il match sui binari che conducono alla vittoria. Dal canto suo l’Empoli ha tutto l’interesse di mantenere bassi i ritmi di gioco, controllare lo svolgimento del match ma non si fa pregare se c’è la possibilità  di pungere in contropiede. E proprio grazie a due rapidi ribaltamenti di fronte la formazione di mister Aglietti si porta vicinissima al vantaggio. Prima  Maccarone calcia  a fil di palo con Frison battuto poi, dopo un errato disimpegno di Paolucci, Tavano punta e salta Brighenti e viene fermato solo all’ultimo da Piasano. È il 13’, sarà l’ultima vera occasione dei toscani nel primo tempo. Subito dopo a salire in cattedra è Gavazzi. Il laterale suona la sveglia con una girata dentro l’area sulla quale si immola Stovini e con una progressione che lascia sul posto tre avversari prima di irrompere in piena area di rigore e scoccare un diagonale che grazia letteralmente Dossena.

La sfida vive di fiammate, soprattutto biancorosse, il gioco non è assolutamente fluido ma la goduria è altissima. Vicenza ed Empoli, dopo un campionato deludente, mettono in campo tutto ciò  che hanno dentro: la partita si fa ancor più bella, i ribaltamenti di fronte continui, non c’è  un attimo di tregua. Gli azzurri hanno il grosso merito di non perdere la testa e prendere una sonora imbarcata nel momento in cui il Vicenza profonde la maggior pressione ma il primo vero break giunge solo alla mezz’ora quando Moro, il più lucido dei suoi, impegna Frison con un bolide dalla lunga distanza. Il tiro è centrale e il portiere alza sulla traversa. Ma è un fuoco di paglia perché ci pensa ancora Gavazzi a mettere a ferro e fuoco la retroguardia empolese. Al 33’ va vicino al gol con un destro che viene deviato e che per poco non beffa Dossena e al  35’ crossa nel mezzo per Paolucci ma l’attaccante, dentro l’’area piccola, non riesce a coordinarsi per battere l’estremo difensore ospite.

C’è da aggiungere che sia da una parte che dall’altra si sente la mancanza di un ariete in grado di  tenere la palla e far salire la squadra. Paolucci è straordinario nella vitalità della sua azione, sicuramente vinta la sua sfida personale con Maccarone, ma fatica a mantenere il possesso del pallone quel tanto che basta per uscire dalla morsa di un Empoli che nella fase finale del primo tempo tiene in mano con più convinzione le redini del match. D’altra parte se ciò può essere un male, far avvicinare gli avversari nei pressi della propria area di rigore è sempre un rischio, dall’altra consente allo stesso Paolucci, a Pinardi e Gavazzi di distendersi in rapidi ribaltamenti di fronte. Chi manca in questa analisi? Maiorino. Il 23enne fantasista non è incisivo e spesso si segnala solo per tiri dalla lunghissima distanza che non inquadrano lo specchio della porta.

 

Meno energie, meno coraggio, meglio l’Empoli. Per chi ha trascorso l’intervallo avendo negli occhi lo sfrontato atteggiamento biancorosso del primo tempo, la ripresa si apre in maniera abbastanza deludente.

Già al 4’ un cross di Maccarone sfiora il sette  facendo suonare il primo campanello d’allarme. Ok, era impensabile che i ragazzi di Cagni avessero la forza per tenere per tutto il match quei ritmi forsennati con i quali hanno spadroneggiato fin dal fischio d’inizio però da qui a spiegare questa brutta metamorfosi ne passa. Troppo passivo il Vicenza che rischia grosso accettando di portare il confronto nella situazione tattica più congeniale agli uomini di Aglietti. Ecco allora che a ritmi blandi il talentuoso centrocampo ospite riesce a prendere il sopravvento ed ad inventare per i suoi temibili attaccanti. Al 10’ Maccarone viene ben pescato dentro l’area e la sua girata sorvola di pochissimo la traversa. Lo spasmo di terrore è così duro che per alcuni minuti anche la curva sud si ammutolisce. Lo scampato pericolo riesce a scuotere momentaneamente il Vicenza che si riaffaccia dalla parti di Dossena con una bella ripartenza di Paolucci abile a servire Maiorino. Ma il copione della sfida è totalmente diverso, l’equilibrio regna sovrano solo che l’Empoli riesce ad accendersi con fiammate che rischiano di incenerire il Vicenza. Come al 19’ quando Frison deve superarsi con la mano aperta per deviare la conclusione di Signorelli da pochi metri. Oppure come al 29’ quando Tavano scappa via sull’out destro, guarda in mezzo e mette una sfera col contagiri per Maccarone. L’ex Siena e Samp, dentro l’area piccola, non angola eccessivamente ma  il tiro è potente. Qualcuno urla al gol, in realtà è ancora Frison a vestire i panni del supereroe evitando da fuoriclasse un gol già fatto. L’intero Menti gli tributa un lunghissimo e calorosissimo applauso. Cagni annusa che le cose non girano come vorrebbe così al 32’ inserisce Bariti per un impalpabile Maiorino con l’intento di per dar maggior vitalità sulla fascia sinistra. Ma la vera tegola cade su mister Aglietti perché è costretto a sostituire il migliore dei suoi, il regista Moro (in dubbio per la gara di ritorno). In campo al suo posto Guitto. Al 42’ Paro subentra ad un Pinardi dolorante per una contusione alla tibia cosicché Botta è libero di avanzare fin sulla trequarti. Un minuto dopo tocca ad Abbruscato rilevare Paolucci quando alla fine dell’incontro mancano appena 3 minuti più recupero. Ebbene ad Elvis bastano sette minuti per risvegliare una partita che è caduta in una fase di stanca dove entrambi i contendenti iniziano a sentire i peso della fatica e quello ancor più zavorrante della paura di perdere. Al 92’ la sua fuga sulla destra, accompagnata dal boato del pubblico, termina con una conclusione che Dossena è bravissimo a chiudere in corner. È l’ultima occasione prima del triplice fischio. 

 

Vicenza – Empoli 0-0


Vicenza Calcio (4-4-2): Frison; Brighenti, Martinelli, Piasano, Giani; Gavazzi, Soligo, Botta, Maiorino (st 31’ Bariti); Pinardi (st 42’ Paro), Paolucci (st 43’ Abbruscato).

A disp.: Pinsoglio, Zanchi, Tonucci, Bianco. All.: Cagni

 

F.C. Empoli (4-3-1-2): Dossena; Buscé, Ficagna, Stovini, Gorzegno; Valdifiori, Moro (st 33’ Guitto), Signorelli; Saponara (st 20’ Lazzari); Tavano (st 38’ Mchedlidze), Maccarone.

A disp.: Pelagotti, Tonelli, Brugman, Dumitru. All.: Aglietti

 

ARBITRO: Candussio di Cervignano

NOTE: 10 mila spettatori – tutto esaurito

Ammoniti: Moro, Valdifiori

Espulsi:

Angoli: 6-8

Recupero: pt 0’; st 3’.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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