S&P taglia a BBB il rating di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca
Mercoledi 19 Ottobre 2011 alle 22:28 | 1 commenti
Standard & Poor's, che ha tagliato il rating di 24 banche e istituzioni finanziarie italiane, ha declassato anche la vicentina Banca Popolare di Vicenza e la Veneto banca con sede a Montebelluna (Tv), ma con forte identità veneta e notevole presenza nel vicentino. I due Istituti sono classificati ora a BBB, appena un "grado" sopra la soglia critica BBB-. I titoli che hanno un rating superiore a BBB- per S&P (o Baa3 per Moody's) rientrano nella categoria degli "investment grade" (qualità da investimento), mentre al di sotto di tale soglia si passa negli "speculative grade" (letteralmente "qualità speculativa" quindi alto rischio, o "titoli spazzatura").
La BpVI per S&P è passata da BBB+/stabile/A-2 a BBB/Stabile/A-2, mentre Veneto Banca è scesa da BBB+/Negativo/A-2 a BBB/Negative/A-2.
Se in città corrono ancora domande sulle dimissioni improvvise dalla BpVI di Divo Gronchi con l'arrivo come Vice Presidente di Andrea Monorchio, c'è da dire anche ca decisione è stata presa a seguito del declassamento di rating sul Paese delle scorse settimane: "Le rinnovate tensioni di mercato sui Paesi periferici dell'area euro - scrive l'agenzia - e l'indebolimento delle prospettive di crescita porteranno, a nostro parere, a un ulteriore deterioramento del contesto operativo per le banche italiane". S&P avverte anche di attendersi un "aumento dei costi di rifinanziamento a carico degli istituti della penisola", una situazione "non di breve respiro o facilmente reversibile" e che porterà gli istituti di credito italiani a misurarsi con i rivali dell'Eurozona in condizioni di svantaggio. Per il settore è previsto un aumento del costo della raccolta e un calo della redditività nei prossimi due anni mentre il rallentamento dell'economia nel 2012 potrebbe impedire il miglioramento della qualità degli attivi".
Il declassamento di S&P riguarda Banca Mps (da A- con prospettive stabili a BBB+ nella fascia dei titoli di qualità medio-bassa), Ubi Banca (da A con prospettive stabili ad A-), Banca Popolare dell'Emilia Romagna (da A- ad BBB+), Banca Popolare di Milano (da A- a BBB+), Banco Popolare (da A- a BBB), Credito Bergamasco, Banca Aletti & C, Banca Akros, Banca Carige, Banca Popolare di Vicenza, Credito Emiliano, Veneto Banca, Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, Cassa di Risparmio di Cento, Banca Popolare dell'Alto Adige, Banca di Bologna, Iccrea Holding e Iccrea Banca, Iccrea BancaImpresa, Agos-Ducato, Farmafactoring, Banca Mediocredito del Friuli-Venezia Giulia, BancaSai.
L'agenzia ha, invece, confermato il rating ad altre 19 banche. Confermati i rating a lungo (A) e di breve termine (A-1) di Unicredit e delle sue principali controllate: UniCredit Bank, UniCredit Bank Austria e UniCredit Leasing. L'outlook è stato confermato negativo. Anche il giudizio su Intesa Sanpaolo non è stato ritoccato.
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