Sospesi mutui per un miliardo nell'ultimo bimestre
Sabato 8 Maggio 2010 alle 13:05 | 0 commenti
Adico - Tra febbraio e marzo 2010, le banche hanno sospeso mutui per 969 milioni di euro a oltre 10mila famiglie - fanno sapere dall'ADICO - segno che la crisi non è passata e le famiglie continuano a faticare per arrivare a fine mese, specie per quelle che sono alle prese con le rate della casa.
Un dato che emerge dal monitoraggio sulla sospensione dei mutui, presentato nel corso della Tavola rotonda "Il Piano famiglie - primi esiti" cui hanno partecipato rappresentanti dell'Associazione bancaria italiana, della Cei, dell'Anci, del Dipartimento Famiglia della Presidenza del Consiglio, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, delle Associazioni dei consumatori che hanno sottoscritto l'accordo del 18 dicembre 2009.
Uno stop alle rate che consente alle famiglie, soldoni alla mano, di avere a disposizione in media 6.600 euro in più - spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini - che ricorda in proposito che questa misura e' stata decisa a seguito della crisi per dare una mano agli italiani in difficoltà grazie alla sospensione del rimborso delle rate di mutuo per almeno 12 mesi, anche nei confronti dei clienti con ritardi fino a 180 giorni consecutivi.
Dall'ADICO ricordano anche che le banche potranno prendere in considerazione le richieste di mutuo fino a 150mila acceso per l'acquisto, la costruzione o la ristrutturazione dell'abitazione principale ed i richiedenti non solo devono avere un reddito imponibile fino a 40.000 euro annui, ma sono stati o sono alle prese con eventi particolarmente negativi e gravi, come la morte, la perdita dell'occupazione, l'insorgenza di condizioni di non autosufficienza e l'ingresso in cassa integrazione.
Sfogliando il report, si scopre che la soluzione più frequente per le operazioni di sospensione ha riguardato nel 93% dei casi l'intera rata; mentre la causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa opportunità e' stata la sospensione dal lavoro o riduzione dell'orario (Cig, mobilita' ecc.); mentre nelle posizioni con ritardo nei pagamenti e' cessazione del rapporto di lavoro subordinato.
Dal punto di vista territoriale, il maggior numero di domande ammesse arriva dal Nord (58%), seguono Sud e Isole (23%) e il Centro (19%).
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