Stop tribunale di Bassano, Pozzobon: «Uno sbaglio». E si spera nel CdM del 24 agosto
Sabato 11 Agosto 2012 alle 19:32 | 1 commenti
Qualcuno dice che il giorno dopo fa ancora più male. Non sono passate nemmeno 24 ore dall’ufficialità giunta dal Consiglio dei Ministri della soppressione del tribunale della Città del Grappa, assieme a quella di altre 31 sedi di palazzi di giustizia sparsi per il Paese, e lo sdegno è il sentimento più diffuso tra i rappresentanti del comprensorio (leggi le reazioni).
Bassano e il suo territorio oltre al tribunale, è bene ricordarlo, perderà anche la Procura della Repubblica e molto probabilmente anche l’Agenzia delle Entrate e il Commissariato. Tuttavia il presidente della Commissione Giustizia del Senato Berselli spera ancora che il prossimo 24 agosto il Governo faccia un, a questo punto improbabile, passo indietro.
È un duro colpo quello inferto dal Ministro Severino, come sottolineato in maniera bipartisan da vari esponenti politici, ad uno dei territori più produttivi d’Italia (sono circa 20 mila le imprese ivi presenti oltre al simbolico comune con il più alto rapporto fra numero di imprese e abitanti del Bel Paese, Rossano Veneto) e un ulteriore schiaffo a quel Veneto al quale lo Stato restituisce solo 1/6 delle risorse con le quali quella che fu la culla della Serenissima Repubblica rimpingua le casse dell’Erario. «Eppure – mormora Roberto Pozzobon, presidente dell’Organismo Unitario Avvocatura del Veneto – sarebbe bastato rivedere le circoscrizioni giudiziarie. Nessuno ha mai negato l’esigenza di una revisione della geografia giudiziaria ma tale revisione avrebbe dovuto basarsi su criteri razionali, come quelli individuati dal Parlamento. Invece abbiamo osservato una fretta spasmodica per giungere ad una decisione che ha sconfessato il lavoro condotto accuratamente dalla Commissioni Giustizia della Camera e del Senato, che sono espressioni del Parlamento votato dagli italiani. Agendo così cosa abbiamo ottenuto? Che ci saranno dei tribunali che già erano mastodontici, e che riflettono sulle tempistiche la loro pachidermica mole burocratica, che verranno ulteriormente ingranditi e “tribunalini†di dimensioni così contenute che non hanno nulla a che vedere con criteri quali di efficienza individuati dalla legge delega del 2011. Con la regola del tre (minimo tre tribunali per Corte d’Appello) sono stati salvati, ad esempio, Spoleto e Rovereto. Con il criterio di mantenere i tribunali situati in città capoluogo di provincia  sono stati mantenuti alcuni palazzi di giustizia in città e/o comprensori con minori abitanti ed imprese di quello bassanese (ad esempio Belluno e Gorizia, solo per fermarci nel nordest ndr). Siamo di fronte ad una grossa occasione persa e che si rifletterà in maggiori costi in primis per i bassanesi, che saranno gravati di costi nettamente maggiori, ma anche per, ad esempio, per Vicenza e Padova visto che un eventuale accorpamento della sezione di Cittadella avrebbe sgravato i tempi dei tribunali dei due capoluoghi berico ed euganeo. In questa vicenda ci abbiamo rimesso tutti».
Tempistiche e prospettive.  Il 24 è previsto un Consiglio dei Ministri per l’attuazione del provvedimento ma si parlerà anche di ridurre le tempistiche necessarie all’esecuzione di questa riforma. Dalle prime indiscrezioni si parla di 6 mesi per l’adeguamento degli organici (inizialmente era previsto in un anno) e 12 mesi per il definitivo trasferimento. Se subentrassero difficoltà di vario carattere potrebbe essere concessa una proroga, nella migliore delle ipotesi, di 5 anni. M dopo quella data, del Tribunale di Bassano del Grappa stando così le cose non ne rimarrà più traccia. «Difficile prevedere se ci sia lo spazio per un ravvedimento da parte del Governo – continua Pzzobon – credo che ciò sia improbabile».
Discordante, in questo senso, il pensiero del Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, secondo il quale ci potrebbe essere lo spazio per un «nuovo decreto correttivo, in quanto ci sono altri tribunali da salvare come quelli di Bassano del Grappa e Chiavari, dove esistono strutture appena realizzate costate rispettivamente 12 e 14 milioni di euro (a fronte di un risparmio che si stima in appena  40 milioni di euro per i prossimi 3 anni a livello nazionale ndr). Questa non è spending rewiew».
Eppure nel suo discorso tenuto in sede di cdm il Ministro Severino ha sottolineato come la sua presa di posizione sia scaturita dalla volontà di non dar spazio ad una prevedibile ridda di polemiche e veleni  nel caso in cui i fosse espressa in favore del salvataggio di un tribunale al posto di un di un altro (un governo tecnico che ha paura di far scelte coerenti con dei criteri oggettivi per non scatenare polemiche? ndr). Addirittura il ministro avrebbe espressamente confidato come i casi più spinosi da affrontare siano stati proprio quelli di Bassano e Chiavari. Difficile dunque che dal Consiglio dei Ministri del 24 agosto possano giungere liete notizie per Bassano del Grappa e per un cospicuo lembo di terra veneta. Si tratta anche dell’ultima speranza prima di dover definire la costruenda Cittadella della Giustizia ennesimo scempio di spreco all’italiana. Conclude l’avvocato Pozzobon: «Cosa capiterà con l’accorpamento di Bassano su Vicenza? Si creerà una situazione di grave affollamento, i tempi subiranno un brusco allungamento e la Giustizia sarà un po’ meno giusta sia per i bassanesi che per i vicentini».
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