Clan dei casalesi, processo Crisci a Mestre: solo otto imprenditori veneti parte civile
Sabato 10 Marzo 2012 alle 18:22 | 0 commenti
Riceviamo da Franca Equizi e pubblichiamo.
Dai quotidiani veneti apprendiamo in queste ore una notizia di una gravità inaudita. All'inizio del processo Crisci nell'aula bunker di Mestre sono solo otto gli imprenditori veneti che si sono costituiti parte civile. Otto su sessanta i quali erano stati oggetto di malversazioni da parte di un clan che operava nella galassia dei Casalesi (foto d'archivio). Difficile dire se si tratti di paura o del timore di altre rivelazioni magari per magagne fiscali.
Sia quel che sia, il mitico Nordest pronto ad a zittire i clandestini, a calare contro Roma e a promettere tumulti sociali di fronte ad uno Stato centrale, spesso a ragione, accusato di vessazioni e inefficienze, si è rivelato un semplice ologramma, uno specchietto per allodole e tordi. Nel Veneto con le prudenze verso la Camorra, come in Lombardia con la 'Ndrangheta la permeabilità delle aziende verso la criminalità organizzata è un fatto: che sia da addebitarsi ad una buona dose di malafede e opportunismo o alla sola capacità di penetrazione delle cosche la sostanza non cambia. I veneti si stanno dimostrando un popolo che non sa e non vuole porre barriere. I silenzi sul caso Pedemontana la dicono lunga. Lor signori della classe dirigente regionale stiano però in guardia. Quando certi soggetti si insinuano, o perchè chiamati o perchè arrivati da soli poi non se ne andranno più via. Prima faranno credere di condividere la stanza dei bottoni con chi l'aveva occupata prima. Poi finiranno per comandare in proprio. E questo purtroppo perchè il popolo veneto ha smarrito, talvolta svenduto, i suoi attributi. Ora attendo una ferma presa di posizione sulla questione dai politici in primis dal governatore Luca Zaia.
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