Soia, Confagricoltura: le nuove regole penalizzano migliaia di produttori
Giovedi 24 Settembre 2015 alle 17:36 | 0 commenti
Confagricoltura Vicenza
Confagricoltura dice no alla proposta riguardante la soia di Assitol (Associazione degli stoccatori di cereali e oleaginose), Aires (Associazione italiana raccoglitori, essiccatori e stoccatori) e Compag (Federazione commercianti per l'agricoltura), che hanno chiesto di modificare il contratto 132 abbassando l’umidità della soia al 13%, motivando la richiesta con la difficoltà di conservazione della granella umida al 14%.Secondo Michele Negretto, presidente di Confagricoltura Vicenza, l’incertezza del risultato qualitativo e quantitativo della campagna in corso, a causa dell’andamento meteo-climatico, è tale da far ritenere azzardata ogni variazione del parametro di umidità fissato per la soia consegnata.
"Non si possono cambiare le carte in tavola quando siamo nel pieno della raccolta – avverte Negretto - .. Sono regole penalizzanti, perché un punto percentuale di umidità conduce a una variazione dei costi, che aumenterebbero per i produttori. Sarebbe una mazzata per una coltivazione che sta diventando sempre più importante. La soia è coltivata in tutta la provincia di Vicenza sia come primo raccolto, sia come secondo. I coltivatori vicentini sono qualche migliaio e nel 2015 le semine di soia hanno registrato un aumento di circa il 20 per cento a scapito del mais. Con il greening, che la nuova Pac ci obbliga a mettere in atto, la soia sarà una coltura in aumento nella nostra provincia. Il confronto per cambiare il contratto di riferimento deve avvenire nel periodo invernale, prima che gli agricoltori programmino le semine, e deve comprendere una condivisione sulla certificazione dei sistemi di misurazione dell’umidità ".
Gianni Biasiolo, presidente dell'essiccatoio cooperativo di Ponte di Barbarano che conta 400 soci, mette il dito nella piaga: "Quest'anno, nonostante l'aumento dei seminativi, la stagione agronomica per i seminativi non è stata delle migliori a causa del grande caldo. Le produzioni della soia sono inferiori rispetto all'anno scorso del 30 per cento, con cifre di 30/35 quintali all'ettaro rispetto ai 50 del 2014. I prezzi sono in calo del 20 per cento, seguendo il trend mondiale. Se a questo quadro, già poco felice, aggiungiamo la proposta di abbassare l'umidità al 13 %, che andrebbe a calare ulteriormente i quantitativi e la redditività degli agricoltori, la mazzata è completa".
“La Regione Veneto è il primo produttore di soia italiano – ricorda il presidente di Confagricoltura Veneto Lorenzo Nicoli - e la proposta degli acquirenti non è accoglibile. Auspico che tutte le organizzazioni agricole si impegnino per la difesa dei loro produttoriâ€.
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