Società Mutuo Soccorso persone giuridiche e le BCC posso destinare utili per il sociale
Mercoledi 1 Febbraio 2012 alle 21:49 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Regione Veneto - La Giunta Regionale ha approvato una deliberazione con la quale ha definito i criteri per l'iscrizione delle Società di Mutuo Soccorso nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche di diritto privato. "Per dirla in parole molto semplici - spiega l'assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti - con questo provvedimento legittimiamo pienamente gli istituti di credito cooperativo a destinare i propri utili per iniziative di interesse sociale".
Le Società di Mutuo Soccorso, da sempre presenti nel territorio regionale e nel nostro contesto sociale, sono disciplinate da una legge che risale addirittura al 1886 ed è tutt'ora vigente. Nacquero come associazioni volontarie durante il periodo della "rivoluzione industriale" con lo scopo di migliorare le condizioni materiali e morali dei lavoratori e divennero soggetto in grado di sopperire alle carenze dello stato sociale in forza di tre elementi fondanti che sono la mutualità , la solidarietà , la cooperazione, oltre alla stretta appartenenza al territorio di cui erano emanazione. Tra queste continuano a svolgere tali funzioni le odierne banche di credito cooperativo, enti cui è preclusa ogni attività di impresa a scopo di lucro.
"In un quadro giuridico non ben definito - spiega Ciambetti - dobbiamo valutare se dallo statuto, dagli scopi e dalle modalità organizzative di questi enti emerge una figura giuridica solidaristica assimilabile al modello associativo, oppure se si configurano come un soggetto con caratteristiche tipiche delle società commerciali. Se appartengono alla prima fattispecie potranno essere iscritte nel Registro regionale delle Persone Giuridiche di diritto privato e conseguentemente svolgere nel pieno rispetto delle leggi e con assoluta correttezza quella funzione mutualistica per cui sono nate, così come già avviene in altre Regioni quali la Lombardia, la Toscana e la Campania".
"E' vero - ha concluso Ciambetti - che sino a oggi gli istituti di credito cooperativo hanno comunque svolto questo genere di attività in assenza di riconoscimento, ma ora, acquisendo la personalità giuridica di diritto privato, potranno finalmente avere un'autonomia patrimoniale perfetta, in base alla quale gli amministratori cessano di essere personalmente responsabili anche con il proprio patrimonio personale, per le obbligazioni assunte dall'istituzione. Quest'ultima, inoltre, non sarà solo riconosciuta ma anche controllata dalla Regione, per verificare se la sua operatività avviene nel rispetto dei criteri fissati dalla Regione stessa".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.