Socialisti e l'Europa, aspettando il referendum greco
Sabato 4 Luglio 2015 alle 14:55 | 0 commenti
Luca Fantò, Segr. Prov. PSI Vicenza
Il referendum greco rappresenta l’evidente segnale fallimento della strategia con cui quest’Unione Europea ha affrontato la crisi economico finanziaria, immaginando che la deregolamentazione della finanza e la commistione tra le banche commerciali e d’investimento fosse la panacea per arricchire i pochi e non scontentare troppo i molti.Â
Il fallimento di un’idea neoliberista della società dettata più dalla bramosia di ricchezza che da solide basi scientifiche.
Per oltre un decennio l’Unione Europea si è di fatto trovata sotto la guida di interessi finanziari che hanno spinto i diversi Governi a dimenticare che essa era stata immaginata, pensata e costruita dai nostri padri fondatori per sfuggire (una volta per tutte) a secoli di guerre fratricide, per rendere gli europei uniti e solidali tra loro, attraverso un meccanismo di pari opportunità e dignità .
Gli interessi finanziari e l’accondiscendenza di una classe politica di scarso livello, ha fatto si che l’originale progetto di Europa unita si perdesse. I segnali erano evidenti già dal 2003, quando la Commissione Prodi chiese ai Governi nazionali il permesso di poter controllare più efficacemente i debiti dei singoli Stati, tale permesso non venne dato a causa del veto posto dalla Germania.
Negli anni successivi, di fronte alla crisi, la stessa classe politica ha deciso di sostenere come la crisi in Europa fosse iniziata nel 2007 a causa del debito pubblico invece che da quella dei subprime (USA 2006) e quindi della speculazione finanziaria. Una scelta evidentemente funzionale alla salvaguardia degli interessi di chi realmente tale crisi aveva generato. La politica che è scaturita da tale scelta ha precipitato l’intero continente nel degrado sociale prima che economico e politico.
Mentre USA e Cina, preso atto del blocco della spesa delle famiglie e degli investimenti delle imprese, hanno iniziato a spendere, ad investire, nonché a stampare carta moneta, l’Europa, o meglio gli Stati europei, sono ricorsi a politiche di austerità dimostrando di voler salvaguardare alcuni interessi particolari dei principali gruppi bancari (Germania e Francia in primis) e non quelli dell’intera comunità .
Ecco perchè il PSI vicentino oggi guarda con attenzione al risultato del referendum in Grecia. Tale referendum, nonostante le perplessità che suscita, potrebbe rappresentare una stimolo forte e necessario a riavviare il percorso di unità politica degli europei pensato in Italia da De Gasperi, Saragat, Spinelli e molti padri Costituenti.
E’ per l’unità politica dell’Europa che noi socialisti ci siamo battuti e ci battiamo, è per la supremazia della politica sulla finanza che noi ancora oggi lottiamo.
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