Skibus di Asiago non vuole trasportarli: l'accusa è di alcuni turisti abruzzesi
Domenica 10 Febbraio 2013 alle 12:30 | 0 commenti
Riceviamo da Mauro Di Bonaventura, Davide Caputo e Alfonso Celi e pubblichiamo riservandoci di approfondire l'argomento.
Venerdì 1° febbraio, piazzale Verena ore 16.00; un gruppo di sciatori si mette in coda per salire a bordo dello skibus della Girardi per tornare ad Asiago dopo una giornata sulla neve; 7 bambini sono in prima posizione per salire sul pullman accompagnati da uno dei genitori, mentre gli altri si tengono pronti a caricare nel bagagliaio scarponi e sci.
I bambini e l'adulto vengono stranamente bloccati all'ingresso dall'autista con la motivazione che prima dovevano salire le persone che in mattinata avevano utilizzato lo skibus per recarsi sulle piste e poi tutti gli altri (le 14 persone alle quali viene vietato di salire quella mattina avevano si erano recati sulla piste con un altro mezzo di trasporto). I genitori chiedono allora quale sarebbe stato il loro destino se lo skibus si fosse riempito e l'autista, in modo arrogante e menefreghista, risponde: "Vi arrangiate! Esistono i taxi!". Immediatamente si accende una discussione: i genitori fanno notare all'autista che il suo atteggiamento è totalmente ingiustificato, essendo lo skibus un mezzo pubblico e che con i suoi modi sfiora il razzismo avendo lui ribattuto alle loro proteste con frasi del tipo: "Trasporto prima la mia gente!". Alla fine i 14 turisti riescono a salire ma chiedono le generalità al conducente perchè ancora insoddisfatti e rammaricati di aver dovuto fronteggiare una situazione simile in vacanza, pur essendo nel pieno diritto di usufruire del mezzo e dovendo discutere di fronte ai loro figli. Il conducente si rifiuta di dargliele (da notare che non indossava nessun cartellino identificativo come normalmente previsto e che darà le sue generalità solo all'arrivo in paese quando i turisti abruzzesi indignati per il rifiuto decidono di chiamare i Carabinieri, davanti ai quali, cambierà finalmente atteggiamento).
Quella sera i turisti non hanno sporto denuncia ma si riservano di decidere sul da farsi.
Il giorno successivo i malcapitati, non soddisfatti dell'atteggiamento dell'azienda dei trasporti o dell'autista (non si sa bene se il tutto sia da imputare a una direttiva o un'iniziativa personale) si sono recati negli uffici comunali di Asiago e hanno raccontato la vicenda, esponendo le proprie rimostranze e richiedendo che l'azienda di trasporti venisse informata nei dettagli dell'accaduto.
I turisti abruzzesi si sono meravigliati, nonostante l'ottima qualità della struttura alberghiera nella quale alloggiavano, del fatto che tutto ciò sia avvenuto in un luogo che vive di turismo, che dovrebbe coccolare la gente in vacanza o se non altro offrire trasparenza e i servizi pubblicizzati senza problemi.
Purtroppo quanto accaduto ha invece ovviamente rovinato la vacanza del gruppo, e messo seriamente in discussione il ritorno ad Asiago il prossimo anno.
Increduli del trattamento ricevuto, i sottoscritti, si augurano che l'amministrazione comunale e il consorzio sul Turismo prendano seri provvedimenti rispetto all'accaduto per il bene del sistema turistico della vallata, contrastando l'arroganza e i subduli tentativi di agire in maniera irrispettosa della legge che di certo non fanno una buona pubblicità al comprensorio.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.