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Berlato attacca sul Sistri e sui figli alle coppie gay

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 24 Settembre 2013 alle 17:51 | 0 commenti

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On. Sergio Berlato, PPE- PDL - “Dal primo ottobre dovrebbe andare a regime il Sistri, quel sistema che, io dico a ragione, è considerato dalle nostre imprese,  dagli operatori e dalle associazioni del settore inutile, inefficace e di dubbia portata, in quanto da tempo ha già evidenziato molte lacune tanto che, dopo ripetute proroghe, era ormai era dato, giustamente aggiungo io, per definitivamente archiviato, e invece il Governo Letta ha stabilito  il suo avvio parziale a brevissimo termine”.

Commenta così Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo e coordinatore provinciale del Pdl Vicenza, la notizia dell’avvio, il primo ottobre,  del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) nato nel 2009 su iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania, e in realtà mai andato a regime.

“Questo sistema- precisa l’eurodeputato- prevede per le aziende  una serie di doppi adempimenti con notevoli aumenti di costi ed inoltre è ancora impossibile  ad oggi accedere al sistema telematico anche solo per provare e testare alcuni passaggi importanti”. “Questo- rincara Berlato- crea, a pochi giorni dalla partenza del nuovo sistema operativo, notevoli incertezze tanto che ancora una volta molti operatori confidano nel suo ennesimo rinvio”. “Ritengo però, considerato l'attuale contesto economico generale, che più che pensare a una proroga, sarebbe necessario optare per  la definitiva  sospensione di un sistema che nei mesi scorsi ha ingiustamente coinvolto in procedure penali persone e società”.

“E’ con urgenza quindi- conclude l’europarlamentare- che chiedo una sospensione dell’avvio della piattaforma di tracciamento mai partita,  perché si decida in maniera definitiva cosa fare di un sistema che nelle simulazioni si è dimostrato inefficiente e che è stato già rifiutato da altri Paesi europei”.

 

“Siamo al trionfo dell’assurdo e di una società senza valori, apprendo infatti dalla stampa che, vista l’impossibilità di procreare e di adottare, alcune coppie gay per aggirare la normativa italiana starebbero organizzando una campagna di opinione per richiedere comunque il diritto ad avere un figlio, e tra i casi possibili rientrerebbe anche quello che ciò possa accadere attraverso il rapporto di uno dei partner con una donna”.

Commenta così Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo e coordinatore provinciale del Pdl Vicenza, la notizia riportata dal quotidiano Libero della nascita di un gruppo a Milano, «Facciamo un figlio», che si batte per la co-genitorialità allargata e cerca donne disposte a offrire il loro grembo per soddisfare il «sogno» di paternità delle coppie omosessuali

“Dopo l’approvazione della legge sull’omofobia e transfobia alla Camera dei deputati, che ricordo essere un bieco strumento per arrivare all’ottenimento di una norma che permetta i matrimoni omosessuali ed il riconoscimento del diritto di adozione dei bambini da parte delle coppie gay, ora si va addirittura oltre, con omosessuali che, come si legge nel gruppo facebook «Facciamo un figlio» dedicato all’iniziativa , sono alla ricerca di donne che desiderino diventare co-genitrici, che siano presenti nella vita del nascituro e che lo crescano con il ‘padre’ come se fossero divorziati”.

“Mi auguro- conclude Berlato- che tutti si rendano conto del rischio di degenerazione cui stiamo incorrendo, e proprio per questo torno a fare un appello, in primis ai senatori, perché  rigettino la legge discriminatoria e liberticida sull’omofobia, e facciano in modo così che temi delicati come quello della famiglia e della genitorialità non prendano pieghe assurde ed ingestibili”

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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