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Siria, una crisi senza fine: l'impegno delle Caritas e l'appello di papa Francesco

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 7 Giugno 2013 alle 22:51 | 0 commenti

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Caritas Vicentina - "Una crisi senza fine", è questa la terribile affermazione che ritorna tra i delegati che hanno partecipato alla riunione di coordinamento dell'attività svolta dagli organismi di carità cattolici nella regione teatro del conflitto siriano. L'incontro ha avuto luogo mercoledì 5 giugno a Roma. Incoraggiato da Papa Francesco e organizzato da Cor Unum, il dicastero che esprime "la carità del Papa", ha visto una nutrita presenza delle Caritas nazionali direttamente coinvolte nella regione, Siria, Giordania, Libano, Turchia e di altre Caritas.

La situazione ha assunto una dimensione di enorme gravità e il Papa ha ripetuto con toni angosciati l'appello lanciato a Pasqua: "Quante sofferenze dovranno essere ancora inflitte, prima che si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi?".
Vanno pertanto sostenute tutte le iniziative diplomatiche per un dialogo fruttuoso che porti alla fine del conflitto. Intanto le Caritas e gli altri organismi legati alla Chiesa Cattolica intensificano gli aiuti alle popolazioni colpite mirando in primo luogo al bene della persona e alla tutela della sua dignità. La Chiesa non può tirarsi indietro, soprattutto nelle situazioni dove c'è più dolore e "questo - ha sottolineato il Papa - è il modo più diretto per offrire un contributo alla pacificazione e all'edificazione di una società aperta a tutte le diverse componenti".
La crisi sta rapidamente sconvolgendo anche i paesi vicini. Sono fuggiti ormai circa due milioni di Siriani, soprattutto in Libano, dove fonti governative parlano di 1.300.000 di rifugiati.
Il paese ha circa 4 milioni di abitanti e non può alla lunga sostenere un simile peso. Se si aggiungono altri due milioni e più di sfollati all'interno della Siria si percepisce il dramma che si svolge poco lontano dall'Europa. I primi scontri si sono verificati anche in Libano, tra le diverse fazioni, aggravando il rischio dell'estensione del conflitto.
Le Organizzazioni legate alla Chiesa hanno assistito, dall'inizio della crisi, almeno 400.000 persone, in Siria e nei paesi confinanti, con un impegno totale di 25 milioni di euro. La situazione di fatto sta peggiorando, in Libano soprattutto dal punto di vista sanitario, come afferma P. Faddoul, presidente di Caritas Libano, e in Siria per la difficoltà stessa di raggiungere le vittime. La vita sociale nel suo complesso è stata sconvolta, la disoccupazione aumenta, così come l'emigrazione, i casi di sfruttamento lavorativo, la tratta dei minori, la prostituzione.
I rapimenti non riguardano solo le persone note, come i due Vescovi ortodossi rapiti in Siria, ma sta diventando un'attività "normale". Anche da Caritas Turchia, viene rinnovato con urgenza l'appello ad aiuti umanitari.
"Siate lo strumento per dire al caro popolo siriano e del Medio Oriente che il Papa li accompagna ed è loro vicino. La Chiesa non li abbandona!". È stato questo l'invito di papa Francesco in conclusione del suo intervento. Caritas Vicentina, attraverso Caritas Italiana resta dunque accanto alle Caritas locali e assicura sostegno ai loro interventi. Rilancia infine ancora una volta l'appello alla pace del Papa, affinché la Comunità internazionale cerchi una soluzione negoziale del conflitto e favorisca l'aiuto umanitario per i profughi e i rifugiati.

Le offerte con causale "Emergenza Siria" possono essere inviate a Caritas Diocesana Vicentina - contrà Torretti, 38 - 36100 Vicenza (c/c postale n. 001006203119 intestato a Diocesi di Vicenza servizi Caritas o bonifico su Banca Etica - filiale di Vicenza, EU IBAN IT53 I050 1811 8000 0000 0117 100) o ad Associazione Diakonia Onlus - Caritas Vicentina c/c Banca Etica filiale di Vicenza, IT82 Y050 1811 8000 0000 0107 933. In quest'ultimo caso sono detraibili/deducibili fiscalmente.
Maggiori info su www.caritas.vicenza.it/web/come_contribuire/

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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