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Sintetici e nuove norme sanitarie, Rolandi Beretta del Country Club: non le conoscevo

Di Enrico Soli (caporedattore) Sabato 30 Aprile 2011 alle 13:30 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 212 in distribuzione e scaricabile in pdf da qui. 

Chiedere al titolare di un centro sportivo come sono fatti i suoi campi in sintetico è un po' come chiedere allo chef la sua ricetta segreta. In pratica ognuno ha un suo mix più o meno vincente che differisce dagli altri per scivolosità e morbidezza. Adesso però c'è almeno una regola che deve essere uguale per tutti, quella introdotta con schema di decreto dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, per la quale ogni 8 anni tutti i fondi e manti artificiali per campi a 5, a 8 e a 11 vanno rifatti.

Ciò per ridurre i pericoli legati alla tossicità dei manti stessi. Un problema che non si pone per Alberto Rolandi Beretta, titolare del Country Club e pioniere a Vicenza dei campi a 5 in sintetico nel 1992, assieme all'ex calciatore Massimo Briaschi: "Non sapevo di questa nuova norma, ma io i miei manti li cambio già ogni 4 o 5 anni. E comunque non uso e non ho mai usato copertoni riciclati, bensì materiali tedeschi che costano due o tre volte di più come il quarzo puro, una sabbia sferica ceramizzata". Il caso del Country Club è particolare perché Rolandi Beretta è un costruttore di impianti sportivi e li utilizza come test, cioè come campi prova per i clienti. Curioso il campo da calcetto riportato a campo da tennis in terra battuta, un passaggio irreversibile indicativo di come i tempi stiano cambiando: "Alla fine degli anni Ottanta il tennis era in grossa crisi, quindi negli anni Novanta c'è stato il boom del calcetto. Poi, come in tutte le cose, il boom si è normalizzato". Però nel frattempo sono stati affari d'oro: tanta gente e bassi costi di manutenzione, no? "Non esattamente, perché, se è vero che mantenere i campi in terra battuta era più oneroso, è altrettanto vero che per cambiare un campo in sintetico i costi sono molto elevati. Per un campo a undici si viene a spendere mezzo milioni di euro: fate voi le debite proporzioni con i campi da calcio a 5. E poi non sono materiali di cui ci si può semplicemente disfare: anche per questo ci sono costi da sostenere. Insomma è un po' come per il nucleare: è vero che fa risparmiare sull'energia, ma poi ha anche alti costi di gestione".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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