"No Pedemontana": il 17 marzo mobilitazione a Montecchio consensi e riflesioni
Lunedi 19 Marzo 2012 alle 20:17 | 0 commenti
Riceviamo da Irene Rui delle riflessioni sulla manifestazione del 17 marzo e pubblichiamo
Una importante giornata di mobilitazione è stata quella svoltasi sabato 17 a Montecchio per la manifestazione "No Pedemontana" con circa 600 persone presenti, con famiglie, bambini, comitati dal Vicentino e dal Veneto e con Rifondazione Comunista con un suo spezzone colorato e allegro (qui la photo gallery). Tutti hanno espresso l'inutilità e la negatività che l'opera "Pedemontana veneta" ha per il territorio, come essa non serva alla comunità locale, al territorio per uscire dalla crisi. E come non crei futuro occupazionale anche per i nostri figli, ma solo debito, speculazione e inquinamento del sottosuolo.
Esempi sono già la "Valdastico Sud" con il sottofondo di materiale inquinante. Per quanto riguarda i cantieri della "Pedemontana" si stanno già riscontrando infiltrazioni e elementi poco chiari sia dal punto di vista amministrativo, sia tecnico, per non parlare delle opere di cantierizzazione e del probabile materiale che sarà utilizzato nel sottofondo, per non parlare delle ditte sub-appaltatrici dai risvolti poco chiari. Le grandi opere venete (autostrade e TAV) sono, infatti, una vera manna per il riciclaggio e la mafia ormai veneta.
Lungo il percorso gli interventi al microfono hanno espresso solidarietà al popolo della Val di Susa e hanno ribadito come la Pedemontana e la TAV siano opere inutili e per alcuni versi assimilabili, entrambe imposte dal governo alla popolazione producendo una sorta di militarizzazione del territorio.
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