Sicurezza, Stefano Scalabrino (FdI): "La sicurezza della nostra comunità passa necessariamente dalla sicurezza delle Forze dell'Ordine"
Mercoledi 25 Ottobre 2017 alle 22:16 | 0 commenti
Riceviamo da Stefano Scalabrino, circolo di Fratelli d'Italia di Vicenza, questo interessante contributo che pubblichiamo: "Ultimamente il tema più dibattuto nei media nazionali e locali è la sicurezza intesa come mancanza di tutela e sorveglianza del territorio. A questo proposito desidero sottoporre una domanda all'attuale amministrazione guidata da Achille Variati: se la sicurezza è il problema più spinoso per la nostra città , chi si occupa dell'incolumità di coloro che ne fanno motivo di lavoro? "Troppo spesso ci lamentiamo per l'assenza di un controllo adeguato facendolo diventare una sola questione di numero di agenti sulla strada."
"A mio parere - continua la nota -, oltre alla presenza fisica, esiste una carenza logistica, organizzativa e di preparazione tale da rendere il lavoro sulla strada per i Vigili Urbani estremamente pericoloso. Per poter chiarire di cosa si tratta è necessario fare un distinguo tra forze di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e la Polizia Locale: la differenza sta nell'essere Agenti di Pubblica Sicurezza (come previsto dall' art 1 n.773 del testo unico delle leggi di Pubblica Sicurezza) non ausiliari (dal latino: in auxilium)."
"Nessuno dice, tra l'altro, che - continua Scalabrino - il recente governo di Mario Monti ha abolito l'indennizzo dovuto alle forze di P.S. discriminando gli operatori della Municipale nel rilegarli ad un ruolo da impiegati, simili ai colleghi dell'anagrafe, ma con l'aggravante di essere i parafulmini della cittadinanza. Purtroppo ci si rende conto dell'assenza di normative solo nel momento in cui la situazione si complica e si verificano episodi violenti che coinvolgono agenti della Polizia Locale, magari con l'uso delle armi e dove il rischio è davvero grosso."
"Se manca chiarezza - prosegue la nota - nel portare la pistola e sul suo uso legittimo, soprattutto come difesa propria e del cittadino, si rende sterile e inefficace l'intervento dei Vigili , con una consequenziale sensazione di debolezza, percepita in primis dagli agenti, in secundis da colleghi e cittadini, che non si dovrebbe avvertire. Ogni operazione temeraria che il singolo compie portando una divisa della Polizia Municipale si espone a rischi e conseguenze di non chiara natura, non avendo nessun riconoscimento o quasi dallo Stato e quindi una posizione ambigua per il Comune che ne trascura i diritti fondamentali trasformandoli in doveri ineluttabili a totale carico della comunità .
Il messaggio che vorrei far passare è semplice: come facciamo ad affrontare l'emergenza immigrazione, l'aumento della microcriminalità , lo spaccio? Con l'uso politico dell'esercito? O con i dissuasori posti agli ingressi del centro storico? Siamo certi che possono esser utili a fermare un malintenzionato a piedi o con un furgone? E perché nei quartieri periferici non ci sono? O magari gli abitanti di San Francesco, meta dei topi di appartamento acrobati, sono meno importanti di quelli degli uffici in corso Palladio? O Laghetto, Ferrovieri, San Pio X? E vogliamo parlare dei centri
commerciali?"
"La sicurezza è il problema - conclude la lettera -: non ci sono sufficienti forze di P.S.. Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza sono già oberati, l'Amministrazione Comunale deve tamponare con la Polizia Locale che, ahinoi, vivono una situazione incomprensibile, sia per loro stessi che per la Cittadinanza. A me pare sia il classico circolo vizioso ove l'Amministrazione rimpalla le proprie responsabilità alle insufficienze normative ma, se è vero che il pesce puzza dalla testa..."
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