Quotidiano | Categorie: Politica

Siamo veneti e siamo stufi di esser presi in giro

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 31 Marzo 2014 alle 18:51 | 0 commenti

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Fare per fermare il declino Direzione Regionale del Veneto  -  Avremmo dovuto abituarci al fatto che i veneti vengono presi in giro: fin dai tempi del neorealismo quando se uno era un po' tonto (o faceva la domestica) parlava veneto. Siamo uno degli stereotipi italiani. Ma questo passi, in fondo siamo in buona compagnia.

Siamo anche stufi che ogni volta che in Veneto si parla di autonomia, indipendenza o cose simili, invece che cercare di capire le cause profonde del malessere di questa terra il resto del Paese si chiuda a riccio bollando queste richieste come folcloristiche (nei casi più gentili) e rifiutandosi di prenderle in considerazione. E anche a questo siamo abituati.
Però essere presi in giro da chi si proclama campione dei veneti, questo è troppo. I dubbi che a votare al plebiscito anziché cittadini veneti fossero dei robot cileni sono forti, sempre più forti! Vi chiediamo, perché? Perché dare un 'aiutino' alla consultazione? Forse perché si ritiene che i veneti non siano abbastanza adulti per poter decidere da soli del proprio futuro?
Fare ritiene che l'unica strada seria da percorrere sia questa: togliamoci ogni dubbio. Facciamo un referendum 'vero' indetto al più presto dal Consiglio Regionale. Un referendum che sancisca l'opinione dei cittadini veneti in modo certo, credibile anche agli occhi degli osservatori internazionali. Lo chiediamo per dare peso e rispetto sia a quanti hanno votato sia a chi ha scelto di non farlo.
I numeri potranno esser veri o falsi, ma il sentimento popolare di fastidio verso questo stato e, specialmente, verso questo stato centrale, è diffuso. Non si può tentare di esorcizzarlo con la derisione. Si deve avere il coraggio di affrontarlo, comprenderlo ed offrire una risposta.
Noi siamo favorevoli alla autodeterminazione dei popoli, anche in questo caso. Per noi 'popolo', nella fattispecie, è chi vive nel territorio Veneto contribuendo o avendo contributo col proprio lavoro e il proprio ingegno. La partecipazione al referendum, perciò, dovrà seguire le stesse norme per le elezioni amministrative in vigore al momento dell'effettuazione del referendum stesso.
Riteniamo che il diritto alla autodeterminazione vada esercitato e che vadano perciò rimossi quei vincoli giuridici di natura costituzionale che impediscono l'effettuazione di referendum su questi temi. Non ci si deve, infatti, trincerare dietro leggi per negare il diritto alla consultazione referendaria. Se c'è la volontà le leggi si cambiano. Anzi su questo punto sfidiamo le forze politiche presenti in Parlamento ad effettuare rapidamente una riforma che permetta questa consultazione. La domanda è: volete più democrazia in questo Paese? Dimostratelo!
Chiediamo a tutte le forze politiche della regione: chi ha paura del referendum? Abbiamo l'impressione che l'arco di chi dovrebbe rispondere 'noi!' - anche se mai lo faranno - sia piuttosto ampio. Arriva a comprendere anche quegli 'indipendentisti' che hanno pensato fosse utile 'correggere' la volontà popolare.
Il dibattito e il confronto politico che si aprirebbero a fronte di un referendum consultivo organizzato ufficialmente sarebbero utili ai veneti - in realtà a tutta l'Italia - per comprendere che questo Stato ha fallito, che va riformato sin dalle sue fondamenta a partire dalla carta costituzionale stessa. Di comprendere, soprattutto, che l'unica strada per recuperare sovranità popolare e permettere ai cittadini italiani di ogni regione d'essere artefici del proprio futuro è quella di costruire un'Europa federale. All'interno della quale perdono potere gli stati nazionali e hanno maggior risalto le specificità regionali e le collaborazioni con le regioni, anche transfrontaliere, con interessi comuni.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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