"Siamo in Italia": la brutta storia di Kim
Venerdi 9 Luglio 2010 alle 08:40 | 0 commenti
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Wilfrid Bohane - Una storia come tante altre dello stesso genere suppongo, che per pigrizia, ignoranza,menefreghismo, indifferenza o semplice passività di vittime convinte di esserlo, finiscono e cadono nell'oblio della tolleranza, dell'equità , della democrazia.Siamo a Vicenza, nella scuola elementare Zanella, che accoglie un centro estivo organizzato dall'associazione A.I.C.S Aurora. La circolare distribuita alle famiglie per pubblicizzarlo indica varie attività tra le quali corsi di ping pong, dama, scacchi...
Interessata, mia moglie iscrive nostra figlia Kim che, il secondo giorno ci spiega, uscendo dal
centro, che non la fanno giocare né a scacchi, né a dama né a ping pong. Ci informiamo l'indomani e ci spiegano che occorreva iscriversi e che comunque queste attività sono riservate a chi le pratica già . "E allora che fai tutto il giorno?" le chiediamo, "Facciamo lavoretti in classe" risponde.
E siccome ciò non sembra disturbare la bambina più di tanto, non ne facciamo una storia.
Poi, mercoledì 30 mattina, accompagnando Kim al centro una mamma chiede ad Azita, mia moglie, se manda anche lei la figlia a Jesolo con la gita. Non avendo mai sentito parlare di questa uscita, mia moglie si reca nell'ufficio del coordinatore per avere qualche chiarimento in
merito. Quest'ultimo, un certo Beppe Nordio, spiega con arroganza e davanti a testimoni, che è
tutto sistemato, che i bambini sono già stati scelti da lui in base a criteri personali, che i posti sono limitati a 16, che non riguardava Kim in quanto erano ammessi solo bambini di 4°e 5° e che comunque la spesa era troppo onerosa.
Azita, allora, li fa notare che questo aspetto doveva essere lasciato a discrezione dei genitori e che comunque, tutti dovevano essere informati. Aggiunge poi che non capisce questo favoritismo e che non gli sembra che una circolare comunale o di un organismo pubblico che sia, possa contenere istruzioni cosi discriminatorie. "Siamo in Italia" risponde il sig. Nordio prima di rifiutare con fermezza la consegna di una copia della circolare.
Il racconto di questa storia, servitomi a cena, mi blocca la digestione e l'indomani mattina porto io stesso Kim al centro per incontrare questo maestro Beppe. Poiché non era ancora arrivato, gli lascio un biglietto pregandolo di prepararmi una copia della circolare e di consegnarla alle signore bidelle alla mia attenzione. Alle 09:00 Azita mi chiama per dirmi che ha incontrato delle mamma di bambini di 2° e di 1°che partecipano alla gita!!
Alle ore 10:00, questo signore mi chiama per dirmi che ha letto il mio biglietto e comincia a spiegarmi come ha scelto i bambini. Lo interrompo, spiego che non ho intenzione di discutere con lui e gli chiedo soltanto di consegnarmi la circolare. La conversazione è in "viva voce" e altre persone possono dunque testimoniarne. Poi il signor Nordio, improvisamente, trova 3 posti liberi nella gita e mi propone di iscrivere mia figlia avvertendomi di non omettere di compilare il modulo (del quale nessuna ha mai sentito parlare). Insisto nuovamente solo sulla mia richiesta della circolare e allora il signor Beppe ha un colpo di genio. Mi risponde: "Guardi che non è una circolare, è un avviso." "Perfetto signor Giuseppe, mi dia quell'avviso."
Fu, penso, la mia ultima frase prima che lui accetti di consegnarla il giorno stesso a Kim, prima
dell'uscita.
E infatti, "l'avviso", che nella sua parte inferiore comporta un tagliando da compilare per la richiesta di partecipazione, non invitava il signor Nordio a scegliere lui i bambini. E' il classico avviso da fotocopiare in x esemplari e da mettere su un tavolo all'entrata del centro a disposizione di tutti i genitori per poi, sorteggiare a caso ed in pubblico 16 bambini. Il contributo di 20 euro non è definibile "oneroso" come ha voluto lasciarlo credere a mia moglie,
la gita non era limitata alle 4° e 5° ma poteva includere bambini fino alle 2° ecc...
Per primo inviterei anche l'associazione A.I.C.S Aurora, a proporre attività meno stupide che
una gita prolungata per 16 bambini (su 50 o passa), "tranquilli e camminatori", nella quale è
inclusa una notte in albergo e una giornata in spiaggia.
Forse perché un inquadramento non professionale non è raccomandato per bambini di questa età ? Forse perché i 35° all'ombra fanno dubitare che una giornata in spiaggia sia l'idea del
secolo? O forse perché i bambini obesi, troppo magri e turbolenti hanno anche loro diritto ad
un divertimento offerto da un organismo pubblico ?
Sì, questa "circolare-avviso" è veramente uno straccio e un'incitazione alla discriminazione.
Allora quando l'esempio viene dall'alto, non stupiamoci di trovare buoni clienti come il signor
Beppe Nordio.
La scarsa professionalità di questo coordinatore che, purtroppo, è anche maestro nella stessa scuola, le sue allusioni ad un prezzo elevato soltanto perché mia moglie non ha la pelle del
tutto bianca, la sua frase "siamo in Italia" che conferma che qui sono gli "italiani puri" che decidono ed il fatto che abbiamo dovuto vivere numerosi episodi di questo tipo con quattro figli allevati nelle scuole vicentine, mi permettono di invitare il Comune di Vicenza e/o la gerarchia di questi funzionari a sanzionare con fermezza questi atteggiamenti: Inutili, offensivi,
degradanti per una città che si vuole moderna ed europea, arretrati per coloro che hanno capito che le priorità del mondo non sono più nel colore, nel rango o nella provenienza di alcuni ma nella destinazione di tutti.
Wilfrid Bohane
Papà di Kim
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