Settimana Internazionale del disarmo, Comitati: stop servitù militari a Vicenza
Giovedi 29 Ottobre 2015 alle 15:19 | 0 commenti
Nei giorni in cui ha preso il via, come ogni anno, in tutto il mondo, la Settimana Internazionale del Disarmo che si concluderà il 30 di ottobre, istituita dall’Assemblea generale dell’ONU nel 1978 in una sessione speciale sul disarmo, Giancarlo Albera del Coordinamento dei Comitati, Matteo Soccio del Movimento Nonviolento e il Comitato "Un’altra difesa è possibile†prendono posizione sull'aumento delle spese militari chiesto dai Generali da inserire sulla legge di Stabilità : "un cattivo esempio da non seguire".
"La data scelta come inizio (24 ottobre) è altamente significativa trattandosi dell’anniversario della Fondazione delle Nazioni Unite. Con questa iniziativa ogni anno l’ONU ricorda il crescente pericolo della corsa agli armamenti e invita tutti i Paesi del mondo ad impegnarsi per un mondo unito e in pace, rinunciando alle armi e alla guerra come metodo di risoluzione dei conflitti internazionali.
Proprio per questo vogliamo ribadire la nostra ferma contrarietà al possibile aumento delle spese militari che si vorrebbe inserire nella legge di stabilità . Anche se il perdurare della crisi economica e finanziaria suggerirebbe di optare per altre priorità , più vicine ai bisogni reali dei cittadini, in questi giorni il ministro della Difesa ha chiesto di inserire nella Legge di Stabilità , un aumento delle spese militari che ammonta a 3 miliardi di euro per i prossimi 10 anni. In particolare ci preoccupa il caso emblematico degli F35, aerei non di difesa ma cacciabombardieri da guerra. Il loro costo di acquisto è di 14 miliardi di euro per 90 aerei (ma potrebbe aumentare). Sarebbe sicuramente più urgente e opportuno, tagliare i fondi destinati all'acquisto di armi, per destinarli ai bisogni più urgenti della popolazione italiana (sanità , lavoro, scuola, salvaguardia del territorio, ecc.). Va anche segnalata l'estrema pericolosità della corsa agli armamenti, troppo spesso concausa dei continui conflitti nel mondo.
Un'altra questione importante, che ci interessa anche localmente, è quella che riguarda la revisione dei Trattati Internazionali che regolano le servitù militari. La mancata revisione di questi accordi potrà avere in futuro conseguenze gravissime: possibili espansioni delle “servitù militari†sul nostro territorio, già pesantemente compromesso da basi militari USA. Esemplare il progetto (2012) di ristrutturazione di Site Pluto, la base di Longare, per ora congelato per difficoltà finanziarie, ma che potrebbe ripresentarsi in un prossimo futuro. Prima che si progettino nuovi insediamenti o ampliamenti di strutture militari, riteniamo necessaria una maggiore trasparenza e attenzione da parte della Regione, che gestisce il Comipar. Auspichiamo in ogni procedimento, il rispetto della legge, delle autonomie locali e dei cittadini e chiediamo per il futuro, il coinvolgimento nelle decisioni di tutti i soggetti interessati.
Il Comune di Vicenza ha aderito al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace. Vicenza viene definita “città di Pace e di nonviolenzaâ€. Per questo incoraggiamo questa Amministrazione a fare tutto quanto gli è possibile per difendere il suo territorio dalle minacce di ulteriori militarizzazioni e, come raccomanda l'ONU, a fare qualcosa per il disarmo".
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