Serve la scuola per società di uomini liberi
Domenica 14 Marzo 2010 alle 12:01 | 0 commenti
Psi Vicenza        Â
di Luca Fantò
Ho letto il documento (destinato alla Cgil) del segretario del PdCi Langella pubblicato sul vostro sito e vorrei aggiungere alcune riflessioni.
Concordo su molto di quanto scritto da Langella, condivido la sua preoccupazione e convengo sulla necessità di avere coraggio e lottare per qualcosa di grande, di nuovo. Apprezzo poi la descrizione del mondo del lavoro che offre l'esponente della Federazione della Sinistra e che sottolinea la contraddizione esistente tra le parole piene di responsabilità dei vertici di Confindustria e la distanza tra quelle parole e la realtà dei fatti.
Langella, conseguentemente esprime la necessità di un nuovo "piano del lavoro" che contribuisca a recuperare quella coscienza di classe abbandonata da molti lavoratori ed in realtà ben presente nelle oligarchie italiane.
Ebbene io credo che la lotta, stante la decadenza etica del nostro contesto sociale, debba andare oltre l'ambito del lavoro. Credo infatti che per stimolare un cambiamento radicale sia necessario restituire alla scuola la sua centralità educativa.
Se è vero che, come diceva Saragat, l'unica rivoluzione accettabile è la rivoluzione del pensiero, diventa quindi necessario che agli italiani si tornino ad offrire strumenti per conquistare la propria libertà , la propria propositività .
Per quanto il tentativo di risvegliare la coscienza di classe tra gli operai e i lavoratori in generale sia importante, ancor più determinante è sostenere la creazione di un pensiero nuovo nelle menti dei molti. I molti che oggi sono soggiogati dalla forza delle televisioni. I molti oggi privati della loro autonomia intellettuale. Autonomia che impedirebbe le miserevoli guerre tra poveri, centrate sulla definizione di differenze che esistono solo in quanto conculcate da mass media e funzionali al mantenimento di una "status quo" inaccettabile per le forze politiche e gli uomini realmente di sinistra.
Ebbene, nell'esistenza degli uomini, la palestra dell'autonomia è la scuola. E' destrutturando la scuola che i pochi stanno annullando l'autonomia degli italiani è sostenendo la scuola statale che possiamo aiutare la nostra società .
La scuola e le università sono la chiave di volta per una rivoluzione vera, efficace, duratura, pacifica. Una rivoluzione che liberi i cervelli della gran parte di quegli italiani da quelle catene che li inchiodano davanti a milioni di televisori e computer. Italiani che oggi sanno trovare nel lamento fine a se stesso l'unico sollievo all'inerzia a cui altri li hanno condannati imponendo i falsi modelli e le false verità mediatiche.
La scuola che tartassata, privata di tutti i fondi fuorchè di quelli necessari a pagare stipendi miserevoli ad insegnanti, personale amministrativo ed ausiliario che, nonostante ciò continuano a tenere in piedi un sistema educativo in grado ancora di arginare le ondate barbare di un capitalismo ben conscio del suo dominio, di ciò che è necessario fare per continuare a dominare e di un capitalismo perciò tragicamente spietato.
Allora ha ragione il compagno Langella quando sostiene che solo la coscienza di classe crea solidarietà di classe. Oggi solo una scuola libera dai legacci finanziari, realmente autonoma di fare le proprie scelte, può fornire alle persone gli strumenti per raggiungere una reale coscienza del proprio esistere nell'attuale contesto. Per poter tornare ad ispirare il proprio agire a quei valori di solidarietà ed uguaglianza che fanno di un anarchico gruppo di individui, facilmente soggiogabile, una società di uomini liberi.
Luca Fantò
Segretario provinciale PSI Vicenza
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